La Febbre del Sabato Sera: sono 50 mila i contagiati a Milano
Dopo un lancio eccezionale avvenuto proprio 10 giorni fa, il grande Musical “La Febbre del Sabato Sera”, firmato Stage Italia, regge ottimamente la scena al Teatro Nazionale di Milano. E sono già oltre 50mila i biglietti venduti, superando un record rispetto anche agli anni precedenti.
Un motivo in più per andare a vedere lo spettacolo che riporterà indietro nel tempo i quarantenni, ma che piace anche i giovani e giovanissimi, i quali in maniera diversa ancora oggi possono ritrovarsi in alcune situazioni descritte nello spettacolo, perchè in fondo ogni fine settimana, la febbre sale ancora.
Chi non è più giovane riderà pensando a quei tempi spensierati, dove ogni fine settimana era un evento, e riconoscerà anche il pavoneggiare dei propri figli, che oggi come allora hanno la necessità di riconoscersi ed identificarsi un un gruppo. Il sabato sera dovrebbe essere divertimento e di questo vuol parlare lo spettacolo, ma sono tanti i messaggi sottesi, oltre alla smania di fare stragi di cuori, come faceva Tony Manero (Gabrio Gentilini) protagonista di questa storia narrata nel Musical.
La Storia è ambientata nella periferia degradata di New York, dove Tony vive insieme alla sua famiglia, immigrati di origine italiana. Tony lavora come commesso in un colorificio, ma il sabato sera cambia pelle e diventa il re della discoteca Odyssey 2001, che si trasforma nel luogo di ritrovo dove va a ballare con gli amici, i popolari “Baroni” Joey, Gus, Double J, Bobby e con la sua amica di infanzia e partner di danza Annette (Laura Panzeri). Ma Tony incontra l’affascinante Stephanie e rimane attratto da lei e quando la rivede in sala prove da Dj Monti, riesce a convincerla a uscire con lui, scoprendo che ha un lavoro a Manhattan, dove anche lui spera di trasferirsi. Tony convince Stephanie ( Marina Maniglio) ad essere la sua partener alla gara di ballo, rinunciando alla precedente partner Annette, che invece è innamorata di lui e non prende molto bene questa decisione. Tony e Stephanie vengono proclamati vincitori, ma Tony cede il premio ad una coppia di danzatori portoricani, convinto che sia stata penalizzata solo per ragioni razziali. Stephanie nel frattempo litiga con Tony e si trasferisce definitivamente a Manhattan, facendogli credere di averlo preso in giro e di non provare nulla per lui. Tony invece inizia a riflettere sulla propria vita e sul proprio futuro e, dopo un evento tragico accaduto ad uno dei suoi amici di sempre, si riconcilia con Stephanie, decidendo di lasciare il suo quartiere per ricominciare daccapo a Manhattan.
Nato per far divertire, “ La Febbre del Sabato Sera” ha in se tutti gli ingredienti per lanciare anche dei messaggi positivi come appunto quello relativo ai pregiudizi razziali, ancora tanto attuale, o quello della solidarietà agli amici che cercano una risposta ai loro perchè e che, spesso non ascoltiamo presi dalla nostra quotidianità, accorgendoci poi magari troppo tardi, quanto sarebbe stato importante ascoltarli a tempo debito.
Il cast dello show non a caso è composto da 31 giovanissimi, molti dei quali cresciuti professionalmente nei precedenti musical prodotti da Stage, che erano stati selezionati tra i ragazzi più promettenti delle scuole di canto e danza. Tra questi giovani è il ventiquattrenne Gabrio Gentilini, che sbaragliando oltre duemila candidati ha avuto il ruolo per indossare i panni del protagonista Tony Manero, affiancato da Marina Maniglio, che è emersa, professionalmente, nel 2005 come vincitrice di “Stella del sud”, scalando poi tutti i gradini del successo fino al ruolo di sostituta in “La Bella e la Bestia” e “Sister Act”, ed ora ha il ruolo di protagonista femminile, interpretando Stephanie Mangano; ma anche Laura Panzeri, nel ruolo di Annette, arriva da altri lavori importanti come “Happ Days”, “Una Luce nel Buio” e per ultimo il ruolo di Sandy nel tour estivo di “Grease” della Compagnia della Rancia.
Sul palco anche Filippo Strocchi (Dj Monti), temporaneamente sostituito da Renato Tognocchi, e ancora Lucianna De Falco (FloManero), Sebastiano Vinci (Frank Manero sr./ Fusco), Giacomo Buccheri (Frank Manero jr. / Jay), Massimiliano Pironti (Bobby C.), Luca Santamorena (Double J.), Giuseppe Verzicco (Joey) e Samuele Cavallo (Gus).
Imponente è l’allestimento scenografico, con un fondale che riproduce i grattacieli di Manhattan, ed il gioco luci su una installazione in pieno stile Broadway, in cui si possono vedere una semplice quanto complicata scenografia, con carrucole e sali scendi, tipiche della sua ambientazione, ma soprattutto le psichedeliche luci della 2001 Odissey e poi a, sopresa, il grande effetto dell’astronave che scende sul palco.
La regia italiana di questo nuovo allestimento de “La Febbre del Sabato Sera”, ispirato al film cult il cui titolo originale è “Saturday Night Fever” del 1977, prodotto da Robert Stigwood, interpretato da John Travolta, è di Carline Brouwer, mentre l’adattamento del testo e liriche in italiano sono dell’ottimo Franco Travaglio. E poi non dimentichiamo l’orchestra dal vivo, diretta da Simone Manfredini, coadiuvato dal programmatore musicale è Lee McCutcheon. Ma un merito speciale in questo show và a Chiara Noschese, già casting director, che oggi svolge il ruolo di regista associato e regista residente. Le coreografie sono firmate da Chris Baldock, le scene e i video sono di Carla Janssen Hofelt, i costumi di Cocky van Huijkelom, il disegno luci di Andrew Voller, il disegno fonico di JeroenTenBrinke, parrucche e trucco di Sjoerd Didden.
Molto interessanti e apprezzati dal pubblico i quadri di danza, dove si nota l’affiatamento all’unisono dell’intero gruppo, capace di trasmettere forti emozioni al pubblico in sala, che faticano a stare seduti sulle poltrone quando vengono suonate le famose hit dei Bee Gees, da Stayin’ Alive a Night Fever a You should be dancing.
Interessante sapere che tutti i costumi: i pantaloni a la zampa di elefante, gli abiti femminili niente affatto passati di moda, sono recuperati nei mercatini vintage di tutta Europa o sono il frutto di sapienti lavori sartoriali appositamente commissionati per lo spettacolo.
Diverse canzoni sono state lasciate in inglese, per lasciare immutate quelle che sono oramai diventate un leggendario patrimonio di tutti, mentre altre sono state tradotte in italiano da Franco Travaglio.
Una menzione doverosa va ai “meno giovani” Filippo Strocchi – Dj Monti, personaggio dal look appariscente, e Massimiliano Pironti (Bobby C), che senza tema di smentita è una delle più belle voci tra i vocalist: nei suoi assoli emoziona molto, specie nell’ultimo, che lo coinvolge tragicamente in scena e che, forse, potrebbe essere meglio valorizzato per poter trasmettere tutto il pathos che il momento richiede. Senza togliere nulla all’intero spettacolo, da sola questa parte vale “una cifra”, come si direbbe nel linguaggio dei giovani di oggi, per il profondo messaggio che lancia, uscendo dagli schemi, apparentemente frivoli, della storia narrata, perchè capace di convogliare su di sé l’attenzione, facendone l’epilogo di tutto. E come succede nella vita, il suo sacrificio non sarà inutile e porterà frutti.
Questo non toglie ma aggiunge valore al resto dei personaggi, che come detto sono molto bravi tutti, ensamble compresi che per ragione di spazio non menzioniamo ad uno ad uno, ma lo meriterebbero. Cosa dire infine di Gabrio Gentilini, Tony Manero, se non confermare le sue qualità artistiche e, sia pure la sua voce non risulta particolarmente eccellente (sarà colpa della stagione), lascia trasparire una grande sensibilità, un’ottima recitazione ed una buona mimica, ma si può anche ben dire che come ballerino rende il 100% ed è sicuramente pronto per ruoli più impegnativi dove meglio potrebbe esprimere le sue spiccate capacità di danza con il suo corpo che si snoda sinuosamente senza incertezza, ma con assoluta naturalezza.
Non si può concludere senza focalizzare sul ruolo di Lucianna De Falco (Flo Manero), Sebastiano Vinci (Frank Manero sr./Fusco), Giacomo Buccheri (Frank Manero jr. / Jay), Luca Santamorena (Double J.), Giuseppe Verzicco (Joey) e Samuele Cavallo (Gus), i quali ognuno nel loro genere hanno tutti uma straordinarietà, che si somma alle altre dello spettacolo, per infondere un grande valore allo schow, che non ha un costo esagerato e ne vale tutto il prezzo del biglietto che si spende.
In proposito si rimarca la promozione di Stage Italia, che proprio per festeggiare il boom di vendite, ha varato l’operazione “Stage for Young People”, mettendo a disposizione 100 biglietti per ogni serata agli under 25, rendendo possibile vedere lo spettacolo a soli 25 euro.
E allora che aspettate andare a godervi questo due ore abbondanti di divertimento con uno spettacolo ricco di coreografie, specie nella prima parte, ma che raggiunge il suo culmine espressivo nella seconda parte, dove la trama esalta la voglia di cambiamento di Tony Manero.
Sebastiano Di Mauro
28 ottobre 2012
info:
Teatro Nazionale Piazza Piemonte 12, Milano – www.teatronazionale.it
Orari: da domenica a giovedì alle 20.45, venerdì alle 20.30
sabato e domenica alle 20.45 e alle 15.30,
Prezzi: da 21 a 86 euro.