“Il giocatore”, il vortice ipnotico di Dostoevskij

Al Teatro Franco Parenti, da martedì 27 marzo a domenica 1° aprile, va in scena “Il giocatore”, adattamento dell’omonimo romanzo di Fedor M. Dostoevskij. Accostato al genere letterario del romanzo di suspance, l’opera fu scritta dall’autore russo durante il periodo più turbolento della sua vita, in cui cadde vittima del demone del gioco.
Proprio la viziosità è il tema centrale di questo spettacolo, a tratti quasi ipnotico. Il ritmo della narrazione prende subito le sembianze del vortice, continuo e vertiginoso. Il protagonista, il precettore Alexej Ivanovic, prima fa da semplice spettatore all’incontrollabile follia del gioco che contagia le persone che gli ruotano attorno, poi rimane intrappolato egli stesso in un intrigo dove nulla è come sembra e tutto può mutare nel suo opposto, esattamente come avviene nel gioco d’azzardo.
Alexej Ivanovic descrive in prima persona l’aspetto di quel demone senza volto, ma con l’odore del denaro, chiamato febbre del gioco. Un vizio irresistibile, che trasforma in burattini senza fili tutti coloro che hanno la sventura di sedersi, anche solo per un attimo, al fatidico tavolo verde. La roulette russa sembra essere la calamita che magneticamente controlla i loro movimenti.
L’esistenza umana è rappresentata come un insieme di impulsi, un continuo fluttuare tra il desiderio irrefrenabile di amore e di denaro e l’astrattezza di una vita nella quale comanda l’istinto, un pendolo che oscilla incessantemente tra due opposti, tra il rosso e il nero, tra i numeri pari e i numeri dispari.
Il merito del successo di questo spettacolo va attribuito al monologhista Paolo Mazzarelli, che riesce, con semplici espressioni facciali e mutamenti del tono della voce, a rappresentare situazioni grottesche ma allo stesso tempo folli e disperate, creando dal nulla una scenografia virtuale che è presente solamente nelle menti degli spettatori, e che nella realtà, invece, è praticamente inesistente (sul palco vi sono solamente un tavolo e due sedie).
Mazzarelli è capace di mantenere viva l’attenzione del pubblico per l’intera durata della rappresentazione, il che rappresenta una qualità artistica eccezionale, soprattutto se si considera la raffinatezza e l’alto livello intellettuale del monologo. Oltretutto, l’attore riesce anche a stemperare l’atmosfera impregnata di caos e delirio strappando al pubblico spontanee risate.
Paola Bianco è la regista di uno spettacolo che, con la potenza della parola pura e scene essenziali e minimaliste, riesce a trasmettere in maniera immediata il proprio messaggio e a creare una tensione emotiva che avvolge, con il suo mantello multisensoriale, il pubblico presente.
Info:
Teatro Franco Parenti – Via Pier Lombardo, 14 – Milano
Orari spettacoli:
mar-giov-ven-sab ore 20.45
mercoledì ore 18.39
domenica ore 11.30 brunch filosofo sul conflitto piacere/godimento con Fulvio Carmagnola – spettacolo ore 15
Prezzi: da 20 a 10 euro
Giuseppe Ferrara
28 marzo 2012