“L’Astice al veleno”: un afrodisiaco per il buon umore

Vincenzo Salemme, dopo il trionfo dell’anno scorso, ritorna al Manzoni di Milano con lacommedia “L’astice al veleno”. Se state cercando una commedia divertente, briosa e che vi induca a perdere il respiro a causa delle risate, bene la cena è servita! L’astice al veleno è ciò che vi serve. Salemme, autore e regista della commedia, vi presenterà in due atti il ricco menù della serata. Il primo atto è la messa in scena della tipica commedia napoletana, fatta di equivoci e battute ad effetto alle quali non potrete, di certo, rimanere indifferenti.
La storia racconta le pene d’amore dell’attrice Barbara (BenedettaValanzano), amante del suo regista Matteo (Maurizio Aiello), costretta dallo stesso a rimanere rinchiusa nel suo teatro, in cui la unica compagnia che riesce a trovare è quella di quattro statue
che prendono vita e diventano riflessi del suo inconscio. Le quattro statue, figure dell’iconografica napoletana, un divertente scugnizzo napoletano (Antonio Guerriero), un originale poeta (Giovanni Ribò), una lavandaia dotata di una voce sensuale (Antonella Morea), e un perfetto Munaciello calabre (Nicola Acunzo), si intrecceranno nella storia, insieme al factotum Angelo Vicedomini(Domenico Aria), dando ancora più festosità alla commedia.
Come in Giulietta e Romeo, per Barbara l’unica soluzione che appare plausibile per amare Matteo, inseparabile ammogliato, è quella di morire insieme a lui, con l’ausilio di un veleno, in una cena che lei stessa organizzerà nel teatro la sera del 23 dicembre a base di linguine all’astice. I suoi piani saranno però intralciati a causa di Babbo Natale (Vincenzo Salemme), non quello vero però, ma un pony express, trovatosi lì per consegnarle un regalo. Si susseguiranno, da qui fino alla fine del primo atto, battute a raffica con un ritmo comico ben congegnato.
Il secondo atto è tutt’altro, la commedia lascia spazio ad un gioco con il pubblico, ad un teatro nel teatro che stupirà a tal punto da chiedersi se si tratta di improvvisazione o se la commedia è semplicemente finita. Salemme salirà sul palco e come nel teatro greco, interpreterà un monologo che ha tutta l’aria di essere un prologo ritardato, una spiegazione a posteriori della commedia, un momento che porterà lo spettatore a festeggiare la vita, a festeggiare i sogni, a festeggiare l’amore a festeggiare la gioia e l’immaginazione, perché chi non riesce a fantasticare, in fin dei conti, è un po’ cieco. Una festa in cui a trionfare è la felicità, il sorriso e lo stare bene con se stessi.
Il finale è una sorpresa e in quanto tale lascio a voi la possibilità di scoprirlo da soli!
Al Teatro Manzoni dal 1 al 5 febbraio
Biglietto: poltronissima € 30,00 – poltrona € 20,00
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
Alessandra Pizzilli
2 febbraio 2012