Il Barbiere di Siviglia al Nuovo di Milano

La celebre opera in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais approda al Teatro Nuovo di Milano in sei date da non perdere, (dal 14 al 16 Gennaio ore 20.30 e 19 gennaio ore 15.30). Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione. Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782.
Alcuni cenni storici:
La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Ma l’annuncio che Rossini stava preparando una nuova versione del Barbiere di Siviglia aveva suscitato non poche polemiche, anche in considerazione del fatto che all’epoca Paisiello era ancora vivo. Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello, divenendo ad oggi una delle opere più rappresentate al mondo.Il contralto Geltrude Righetti Giorgi fu la prima Rosina della storia mentre il ruolo di Almaviva fu affidato al grande tenore spagnolo Manuel García e quello di Figaro a Luigi Zamboni.
La trama in breve:
Il conte d’ Almaviava, uomo spagnolo ricco e potente, si innamora di Rosina, una giovane orfana sivigliana, di cui il tutore Bartolo è innamorato e deciso a sposare. Per evitare sorprese il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con l’ esterno. Il conte d’ Almaviava per vederla e parlarle va in incognito a Siviglia sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e deciso ad aiutarlo escogita con lui alcuni stratagemmi per far sì che il conte riesca a comunicare con l’ amata attraverso dei biglietti. Bartolo, intanto, gelosissimo, decide di sposare Rosina e per screditare l’ avversario lo calunnia. Figaro interviene e con i suoi maneggi perché il tutore Bartolo non l’ abbia vinta.
di Fabio Colucci
14 gennaio 2014