“Maria Stunata” al teatro Arcobaleno

Se si ha voglia di una serata divertente in compagnia di amici o della famiglia, lo spettacolo giusto è sicuramente “Maria Stunata”, in scena presso il teatro Arcobaleno dal 15 al 20 ottobre. Lo spettacolo è scritto da Gianni Guardigli per la regia di Iolanda Salvato. Il cast, spettacolare, è composto dalle grandi Franca Abategiovanni e Valentina Persia, con Carlo Dilonardo e Salvatore Veneruso.
Siamo a Napoli. Maria Estuardi (Franca Abategiovanni) , napoletana verace, soprannominata Maria Stunata e Lisa Bettarelli (Valentina Persia), romana di nascita ma napoletana d’adozione, sono due cantanti neomelodiche. Il talento delle due donne non è certo dovuto alle loro qualità vocali, ma piuttosto al sostegno dei rispettivi “clan di appartenenza”. Maria e Lisa non si stimano certo, anzi, come spesso avviene nel mondo dello spettacolo, non si sopportano. La guerra fra le due continua fino al momento in cui le due non si ritrovano a partecipare al musical tratto dalla Maria Stuarda di Schiller.
La commedia è divertentissima, ironica, agrodolce e talvolta amara, dove la sete di potere e il desiderio di apparire sconfigge ogni senso morale… ieri come oggi.
Divertentissimi numeri musicali si alternano all’irresistibile comicità delle due protagoniste, una serata magica assicurata a tutti. Opera estremamente attuale e aperta ad una riflessione più profonda su tematiche molto sentite, come afferma l’autore stesso: <<La lotta per il potere può partire da un classico della drammaturgia ottocentesca e scendere via via fino a svilirsi andandosi a sporcare, andando a rimestare nel torbido della rivalità fra due cantanti legate alla Camorra.>>
Il dramma che le due artiste si trovano a portare sulle scene e i personaggi che si trovano ad interpretare sono assolutamente coerenti sia con la personalità di Maria e Lisa, sia con il mondo in cui si trovano e vivere, con tutte le problematiche che esso comporta. Ancora Gianni Guardigli: <<I parallelismi fa i personaggi erano già scritti fra le pagine dei libri di storia, da un lato, e fra le colonne della cronaca rosa e della cronaca nera di oggi dall’altro. Ricucire gli strappi, tirare i fili, riportare i fatti e costruire un multicolore tappeto di metafora è stato il divertente lavoro di artigianato drammaturgico a cui mi sono dedicato. Tutto ciò dimostra che nei classici, a partire dalla tragedia greca, fino ad approdare ai “classici moderni”, risiede l’origine di ogni conflitto, che ha posto le basi per la narrativa e la drammaturgia dei nostri giorni>>.
La riflessione sull’attualità sembra quindi essere un tema fondamentale in quest’ opera, come conferma Iolanda Salvato: <<Uno sguardo trasversale a un classico che, come tutti i classici, ritorna attuale ogni volta che lo si riporta in scena. Due donne, due rivali, due personalità forti che hanno fatto la storia, si fronteggiano nell’antichità così come due prime donne si contendono la scena. Un racconto inventato, che seppur non troppo lontano dalla realtà, ci permette di dare un giudizio divertito e critico sul nostro tempo attraverso una messa in scena grottesca e paradossale che diventa pirandellianamente reale>>.
Valeria Campisi
19 ottobre 2013