Pizzeria Kamikaze, inno muto alla vita
Pizzeria Kamikaze di Etgar Keret, (classe 1967) al Teatro Franco Parenti di Milano dal 17 ottobre al 5 novembre 2023, è uno spettacolo inserito nel Festival Energie da Telaviv.
Il testo dello scrittore, attore, regista e professore universitario israeliano, figlio di genitori ebrei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, ci catapulta da subito in un mondo parallelo, assurdo e spaesante forse perché, pur essendo oltre la vita è molto simile alla realtà quotidiana.
E già questo è poco consolatorio visto che se uno decide di farla finita, lo fa sperando che oltre la vita ci sia qualcosa almeno di un po’ meglio.
Ed invece il protagonista Francesco Brandi, dopo essersi suicidato perché lasciato dalla bella Desirè, si ritrova nell’aldilà, in un mondo interamente abitato da persone morte suicide, dove tutto è uguale a prima ma un po’ peggio. Manca pure il mare, le stelle ed anche meccanici capaci di riparare fari delle macchine.
Malgrado lo spaesamento, anche qui, in questo ruolo da “suicidato”, Brandi si trova a suo agio.
Si muove su una scena vuota e dalle luci strane. Offre una godibile recitazione, vagamente “fantozziana” nell’oscillazione tra comico e tragico, sempre all’angolo della vita, sia quella terrena che quella oltre. È un antieroe, israeliano, nato poeta e per questo mai accettato dai genitori intolleranti a nazisti e poeti. Prima di suicidarsi lavorava come operaio in una fabbrica di tubi, elementi per lui essenziali in quanto capaci di raccordare cose e persone. Ha anche scritto all’Accademia della Crusca per chiedere giustizia sull’espressione idiomatica fuorviante “ non servire ad un tubo”.
Soffre d’asma, ed anzi è stato lasciato proprio durante una crisi d’asma, cosa che aggrava ancora di più la tristezza dell’abbandono. Infatti, ci ricorda l’attore in un divertente monologo, mancando il fiato si hanno meno parole a disposizione per argomentare, contraddire, persuadere chi ti sta lasciando.
Pizzeria Kamikaze sembra essere un inno muto alla vita da una terra di morte.
I dialoghi poi diventano surreali quando Brandi incontra, su una scena minimalista, compagni di suicidi: Giulia Pica, morta per errore per overdose e per questo alla ricerca di funzionari che la rispediscano sulla terra e Antonio Stoccuto, un napoletano fedele alla tradizione suicidaria di famiglia. Il suo marcato accento napoletano, accompagnato da una gestualità pulcinellesca, ci rimanda ad una terra particolare, che vive all’ombra di una splendida montagna, che si può trasformare in un attimo, proprio come succede in teatro grazie alla valigia dei trucchi e parrucchi, in un vulcano dispensatore di morte.
Diventano strani compagni di viaggio, su una macchina dai fari rotti, aggirandosi per paesaggi notturni singolari.
In filigrana vediamo vite di giovani kamikaze che si sono fatti saltare in aria per ideali politici e che ora servono birre fredde in squallidi locali sotto cieli senza stelle.
Arabi ed ebrei ora convivono da morti e sembrano rimpiangere l’imperfezione della vita di prima, finanche la disperazione!
Mario De Masi firma la regia di questo spettacolo che sembra essere un inno muto alla vita da una terra, in questi giorni più che mai, di morte. Restituisce infatti, tra dolore, farzesco e fantastico, il senso della scrittura di Keret, intesa cioè, non come scopo di vita, ma come il miglior strumento per affrontarla. Per passare, tra risate e malessere, attraverso la morte, la solitudine, i dubbi esistenziali esacerbati dalla storia di una terra marcata dalle sue origini, da cesure.
Pizzeria Kamikaze
basato sul libro Pizzeria Kamikaze di Etgar Keret
copyright © 2009 | All rights reserved
traduzione dall’ebraico di Alessandra Shomroni
© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano
Prima edizione nell’“Universale Economica” Ottobre 2018
adattamento Francesco Brandi
regia Mario De Masi
con Francesco Brandi, Giulia Pica e Antonio Stoccuto
musiche Alessandro Francese
aiuto regista Beatrice Cazzaro
direttore dell’allestimento Alberto Accalai
elettricista Gianni Gajardo
sarta Marta Merico
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti
Informazioni:
Teatro Franco Parenti,
Via Pier Lombardo 14, Milano, Tel 02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.com