Lirici Greci ai Bagni Misteriosi

Ai Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti di Milano, Laura Marinoni il 18 luglio 2023 ha dato voce a parole antiche racchiuse e riprese in Lirici Greci, versi del poeta lombardo Roberto Mussapi che attinge anche dai tragici.
Fedele all’etimologia “lirici”, la lettura diventa quasi poesia cantata, accompagnata al violoncello da Salvatore Iaia.
Lirici Greci si apre con frammenti di Fedra, la tragedia di Euripide. C’è sin da subito la travolgente potenza della parola, che rivela, vibrando, la misteriosa e molteplice ingovernabilità della vita, imputata a dei burrascosi.
Prima fra tutti Afrodite, dea dell’amore. Tutto nasce da lei che infonde il desiderio, anche lussurioso. L’amore diventa malattia sperando che sia, insieme, anche cura. Ma prima di essere eventuale balsamo è una forza ingovernabile. Trascina Fedra verso l’amore proibito per Ippolito, il giovane figlio di suo marito Teseo; Elena verso la rovina della sua famiglia, del suo popolo, della sua terra; Zeus stesso in relazioni clandestine.
Insieme al figlio Eros, belva indomabile, Afrodite, chiamata anche Cipride, scuote l’anima come il vento forte scuote le querce. É desiderio incontenibile che si fa gioia, lamento o morte. La sua potenza seduce fino a fare impazzire il cuore di dei e mortali.
Chi tenta di opporsi all’invincibilità della sua forza è punito con la distruzione, con la morte, con l’oblio.
Ma è vita senza Afrodite? Meglio la morte, che invecchiare senza desiderio amoroso mentre nasce un sordido rancore. È l’età in cui ci si ammala. Basta che Eros torni con sottili sortilegi, perchè il corpo si animi.
Lo spettacolo, pur nella sua potenza evocativa, può apparire a tratti difficile. Ci si perde infatti tra l’uso, il disuso e l’abuso di parole potenti, che possono confondere. E ciò non per quel discorso ripetitivo e accusatorio su tecnologia e immagine che ci hanno abituati ad una fruizione passiva riducendo la nostra capacità immaginifica.
Ma per la costruzione architettonica frammentaria dello stesso, che limita molto l’interazione con il pubblico. Sembra infatti mancare talvolta, la bidirezionalità connettiva capace di amplificare il testo letto. Si ha come la sensazione che il pubblico resti inerme.
Lirici Greci offre in ogni caso la possibilità di riflettere sugli albori del nostro mondo occidentale, sul linguaggio usato, ricco, esuberante, che porta con sé una “realtà aumentata” stimolando sensi ed immaginazione. Un mondo ancora libero dalla ferita inferta da Freud all’ego umano. Se Freud infatti ci ricorda che non siamo neanche padroni in casa nostra perché l’inconscio in parte ci agisce, l’uomo greco spiega i limiti dell’efficacia del nostro volere con il disegno arbitrario ed illogico degli dei.
Con te, Afrodite, ho parlato in sogno
Laura Marinoni legge i Lirici greci di Roberto Mussapi
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 16, Milano