Teatro: la nuova stagione al Sala Umberto di Roma
Teatro
19 Maggio 2023

Teatro: la nuova stagione al Sala Umberto di Roma

Un'edizione più popolare e vicina a Roma: questo è lo spirito della stagione 2023/2024 del Teatro Sala Umberto di Roma. Sarà un anno ricco, con tanti classici e tante sorprese. Nel mentre, inizia il "Futuro Festival" al Brancaccio.

di Jasmine Gheorghe

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Al Teatro Sala Umberto di Roma è stata presentata la nuova stagione, che abbraccerà il periodo tra il 26 settembre 2023 e il 19 maggio 2024. 

Con una direzione artistica firmata Alessandro Longobardi, la stagione si comporrà di 15 spettacoli in abbonamento, che spazieranno dalla commedia al dramma. 

Una nuova visione

L’idea alle spalle della nuova stagione è di rinvigorire il teatro di prosa, tuttora provato dai postumi e rallentamenti causati dalla pandemia. L’esigenza è quella di costruire un nuovo pubblico, dopo le critiche alla stagione scorsa, definita “troppo sofisticata”. 

Ci sarà un approccio più popolare e più vicino alla realtà di Roma, per colorare di ironia i tempi fragili che il mondo sta attraversando e costruire un “teatro antidoto ad un futuro distopico”, come definito da Longobardi.

Carlo Buccirosso durante la presentazione al Sala Umberto

Lo specchio di un’epoca

Tra gli autori contemporanei, ci sarà il grande ritorno di Carlo Buccirosso con Il vedovo allegro, che narra la storia di Cosimo, un uomo ipocondriaco e tormentato dalle numerose perdite – tra cui quella della moglie – provocate dalla pandemia.

A dare una spinta in più alla sua vita ci pensa però il bizzarro palazzo in cui vive, nel centro di Napoli.

Aprirà la stagione Giacomo Ciarrapico con Un giorno come un altro, incentrato sull’infelice tema della partecipazione politica in Italia.

Che succederebbe se un giorno l’affluenza alle urne arrivasse al 4%? Lo spettacolo si svolge interamente in un seggio elettorale, simbolo di una democrazia e di una società imperfette.

Hotel Paradiso, Trailer

Tra gli autori stranieri, la compagnia tedesca Familie Flöz farà conoscere al pubblico una risata diversa con Hotel Paradiso, un muto (musicale) in maschera, in versione noir.

Classici attraverso i secoli

Torna Peppe Barra con la Cantata dei Pastori, una storia che si racconta e trasforma dal 1689, “frutto di secoli di devozione”. Uno spettacolo che unisce colto e popolare, sacro e profano.

Nella sua nuova edizione, le peripezie di Razzullo (Peppe Barra) e Sarchiapone (Lalla Esposito) verranno raccontate in un’ora e quaranta minuti, senza intervallo.

Tra gli altri classici, verranno rappresentati Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, Il Giuocatore di Goldoni e Le preziose ridicole di Molière.

La Cantata dei Pastori

La forza del palco

La direzione Longobardi evidenzia lo sforzo di accogliere, sulle poltrone del Sala Umberto, persone di tutte le età e con gusti diversi, attraverso una produzione teatrale variegata e grazie al ritorno del Teatro Ragazzi.

A questo si affianca il Futuro Festival (Festival Internazionale di Danza e Cultura Contemporanea) al Brancaccio, la cui mente ideatrice è sempre Longobardi. 

Iniziato oggi, il Festival durerà 10 giorni, ospitando 15 spettacoli e 150 artisti, oltre che diversi workshop e talk.

Systema.Roma

In una fase progressivamente più digital della creazione umana, risulta sempre più forte il desiderio di un recupero del concreto e del vivo, della risata e della lacrima senza schermi che facciano da barriera. 

Uno spettacolo teatrale non può essere skippato, né messo in pausa. La quarta parete può essere rotta in qualsiasi momento. Proprio in questo consiste l’unicità ed il potere del teatro: porre lo spettatore in una condizione di meravigliosa vulnerabilità