L’uomo che oscurò il Re Sole, una vita per il teatro

Sono le noti insistenti, insolenti, impertinenti, irriverenti del violino di Alessandro Quarta ad annunciare sulla scena buia, L’uomo che oscurò il Re Sole, il bellissimo spettacolo con Alessio Boni sulla vita di Molière. Un grande atto d’amore verso il teatro, scritto e diretto da Francesco Niccolini, in scena al Teatro Franco Parenti di Milano sino al 23 aprile 2023.
Sono note di riscatto, salvezza, ribellione e per questo pericolose.
Così è visto anche il teatro e tutte le sue maestranze nella Francia del ‘600, esacerbata dalle guerre religiose. Da metà del ‘500 infatti, i protestanti usano il teatro come mezzo di propaganda per ottenere in modo rapido la diffusione delle loro idee mettendo spesso alla berlina la chiesa cattolica. Per questo i teatranti sono diventati per essa, ambasciatori satanici e quindi scomunicati. Non hanno diritto né a sacramenti, né a sepoltura in terra consacrata.
Non tarda quindi a farsi sentire, sulla scena che comincia a rischiararsi appena e che appare da subito come il ventre magico di un teatro d’antan, una voce potente, isterica, incrinata da rabbia e livore di un cardinale. Fa da contraltare alle note del violino che ancora impazzano.
“Idolatri, osceni, blasfemi, scomunicati, empi. Per essere riammessi nella comunità cristiana, dovranno abiurare alla loro professione!”, grida.
Il violino ora piange, è perplesso, offeso, umiliato…Tace!
Strumento, musicista e note, scompaiono inghiottiti nell’ombra. Lasciano la scena ad Alessio Boni, che da cardinale diventa Molière e tutti i personaggi che come fasci di linee divergenti, si intersecano nella sua vita e/o nella sua arte. La musica di Quarta torna poco dopo, avvolgendo le parole di sensazioni sensoriali.
Le note di violino, pianoforte, clavicembalo, fanno da eco per l’intero spettacolo alle parole di Boni e talvolta non si capisce se siano loro a specchiarsi nelle parole o il contrario.
Boni con pantaloni stretti e camicia con maniche a sbuffo, parla e ci porta con sé in quel viaggio magnifico che il teatro di narrazione offre pur nella struttura semplice della sua architettura, priva di effetti speciali e roboanti. È seduto davanti ad un leggio che è ammantato da un panno di velluto rosso, che scende come una cascata di energia vitale, la stessa che il pubblico sente mentre la vita di Molière sfila davanti ai suoi occhi.
L’uomo che oscurò il Re Sole: vita, insuccessi e successi di Molière
Lo vediamo nascere (1622) figlio di un tappezziere. Innamorarsi del teatro, “malattia” del nonno, infiammarsi mentre studia presso i gesuiti, per Galileo, Giordano Bruno e Copernico, diventare avvocato. Non bello, non alto, ironico, irascibile con in testa solo il teatro. Ne fonda uno, l’Illustre-Théâtre, con l’attrice Madeleine Béjart sua moglie di 4 anni più grande.
Seguiamo i suoi primi clamorosi insuccessi da attore e drammaturgo tragico, il fallimento della sua compagnia e di nuovo i primi successi, recitando e scrivendo commedie. C’è anche l’ombra dell’incesto quando sposa la giovane e capricciosa Armanda di 20 anni meno di lui.
Commedia dopo commedia usando una lingua semplice e gergale intanto, si inimica tutti divertendo ma presentando con ferocia i vizi e i difetti della società ipocrita che non lo perdona: Le preziose e ridicole, L’avaro, Il malato Immaginario, La scuola delle mogli, Il Misantropo.
All’ombra del cappello di Luigi XIV, grande amante delle arti e del teatro, diventato suo protettore, questo genere teatrale si eleva in importanza a quello della tragedia.
Quando poi arriva a scrivere Il Tartufo, attaccando apertamente l’ipocrisia della chiesa, questa si rivolta. Ancora una volta il re interviene ed aiuta Molière. Ma ormai il grande drammaturgo è di umore sempre più stizzoso, tormentato dalla malattia, dalle fatiche e dallo scoramento.
Muore da scomunicato dopo una replica di Il Malato immaginario. La sua vita di commedia, finisce in tragedia, senza il conforto di un medico o di un sacerdote. Grazie ancora una volta all’intercessione del Re Sole, non verrà sepolto in una fossa comune!
L’uomo che oscurò il Re Sole
testo e regia Francesco Niccolini
con Alessio Boni, Alessandro Quarta
suono Andrea Lepri
luci Giuseppe Di Lorenzo
produzione Infinito e Alessio Boni, Alessandro Quarta e Francesco Niccolini / Teatro Franco Parenti
durata: 1 ora e 20 minuti