Geppetto, storia di un orfano col desiderio di paternità

E se Pinocchio non fosse mai esistito, se fosse invece il sogno di un artista, o di un uomo solo, incapace di misurarsi con la realtà sguaiata; se fosse la vocazione potente ad esser padre, ad assumere la responsabilità che implicitamente ne deriva di un Geppetto desideroso di paternità per affrontare la crudeltà del mondo?
La Compagnia Dimitri/Canessa dà vita a questi interrogativi con Geppetto, presentato in prima nazionale dal 9 al 12 marzo 2023, al Teatro della Contraddizione, Milano.
Lo spettacolo è una trasposizione teatrale del romanzo delicato e triste di Fabio Stassi “Mastro Geppetto”. Ci mettiamo un po’ a capire che l’autore capovolge la storia di Pinocchio. Non solo perché relega Pinocchio a personaggio quasi fantasma, concentrandosi invece sulla storia del povero falegname.
Ma perché nonostante i toni talvolta fiabeschi, manca da subito la promessa di emancipazione, di redenzione che aleggia nella fiaba.
Sulla scena con pochi oggetti, due attori: Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda. Il primo dalla fisicità dirompente è Geppetto, il secondo è demolitore e costruttore di mondi. Se da una parte infatti richiama Geppetto alla realtà, frantumando il suo mondo illusorio, dall’altra lo alimenta. Aiutato da una lavagna luminosa proietta infatti sulle pareti del palco, personaggi e immagini di un mondo fiabesco. La regia di Elisa Canessa, ammanta di poetica questa storia solo apparentemente divertente, ma cruda.
Vediamo Geppetto muoversi in scena, tra mimo e clownerie. Viene presentato dal direttore del circo come amico personale della fata Turchina, ammaestratore di grilli, clown bravissimo, che ha vissuto nel ventre del pescecane. Della balena vorremmo dire noi! Ma avvertiamo come una stonatura e taciamo.
E così seguiamo in silenzio la sua storia di solitudine, sofferenza, ostinazione. Sembra divertente a tratti, perché l’energia fisica degli attori muove al riso, ma è profondamente melanconica quando il moto degli attori si interrompe e leggiamo il vuoto, lo sgomento, lo spaesamento negli occhi di Geppetto.
Dopo aver costruito il suo bel burattino con cui sognava di misurare l’orizzonte del mondo, Geppetto parte in un girovagare confuso alla sua ricerca. Gli abitanti del paesello infatti, si burlano con cattiveria di lui dicendogli che Pinocchio è scappato per inseguire un carro di burattini. E il padre, che ha creato con le sue mani quel figlio aspettato e desiderato, ma strano e diverso come lui, parte alla sua ricerca.
Si incammina per il bosco gelido, senza giacca, perché venduta per poterlo mandare a scuola. Incontra gli assassini, Mangiafuoco, attraversa il bosco dei miracoli e poi oltre, fino al mare. E mentre attraversa con ostinazione il mondo pieno di miserie, cattiverie, ingordigia,sopruso, lo vede suo figlio Pinocchio, impiccato ad un albero.
Davanti a quello spettacolo incomprensibile, a quella morte gratuita, “ogni dizionario si squaderna per sempre, senza lasciare in lui più né un verbo né una parola”.
Continua, anche se muto, il suo girovagare senza meta ed arriva al circo.
Quel tempio dell’assurdo è l’unico posto pronto ad accoglierlo, coprendo con tanto cerone la finzione, il dolore, la verità di tutte le vite.
Ma, direte voi, e il pescecane e/o balena c’è?
Si c’è! É l’epilogo di questa triste storia, cruda come lo è talvolta la vita quando si accanisce contro persone ingenue, poetiche e orfane della società. É il padiglione dell’ospedale psichiatrico, un manicomio. È là che viene rinchiuso Geppetto perché non suscettibile di guarigione e privo del tutto del linguaggio.
Ma come una candela che si accorcia ogni giorno di più mandando tuttavia sempre un po’ di luce, è stato visto raccontare ad altri pazienti zitti zitti, la storia di un padre che ha attraversato il mondo per trovare suo figlio burattino, scappato per inseguire il carro dei burattini…
Teatro della Contraddizione
Via Privata della Braida, 6, Milano
Compagnia Dimitri/Canessa
presenta
in prima nazionale
Geppetto
regia Elisa Canessa
con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda
disegno luci Marco Oliani
musiche originali Morten Qvenild
produzione Compagnia Dimitri/Canessa, Theaterwerkstatt Gleis 5, NTC/Pilar Ternera e Progetto Goldstein
con il sostegno di fondazione culturale del Canton Turgovia, dipartimento culturale città di Frauenfeld e Kulturpool Regio Frauenfeld (CH)
tratto dal romanzo di Fabio Stassi “Mastro Geppetto”