Mutuo Soccorso studio ilare sulla comunicazione win to win

Mutuo Soccorso in scena al Teatro Franco Parenti di Milano sino al 24 ottobre 2021, è una sorta di “ritorno all’ordine” teatrale, tra risate e leggerezza. Una prima nazionale di un duo consolidato: Francesco Brandi, anche in scena, affida nuovamente la sua drammaturgia alla regia rispettosa e al contempo creativa di Raphael Tobia Vogel.
Dopo aver assistito con curiosità per decenni a sperimentazioni, avanguardie, nudi, a corpi frammentati in movimenti sincopati, a sussulti di dialogo, allo spaesamento, alla violenza, a castalie dorate; dopo aver subito la fascinazione dei linguaggi tecnologici e mediali ed alle possibilità cui hanno dato vita sul palco, Brandi torna ad usare, come segno distintivo identitario, la parola.
Mutuo Soccorso: la parola come segno distintivo identitario
Essa viene utilizzata, in un contesto di spazio e tempo cronologicamente ordinati, sempre con ironia e leggerezza. Nella sua penna diventa un grimaldello giocoso, capace di forzare emozioni, sentimenti intimi ed ingarbugliati, solitudini abissali. Dà forma al pensiero, quello più nascosto che affiora lentamente, come una immagine sempre più nitida, su una stampa fotografica immersa nel suo bagno di sviluppo.
In Mutuo Soccorso siamo in un condominio milanese. Una giovane coppia, Brandi e la bravissima Silvia Giulia Mendola ha appena pagato la prima rata del mutuo. I loro vicini di pianerottolo, Miro Landoni e la frizzante Daniela Piperno, l’ultima. Le due coppie non si tollerano, per via di Nicola, un vecchio cane problematico prelevato al canile che abbaia notte e giorno disturbando la quiete dei vicini anziani.
Senza comunicazione, le solitudini sono destinate a scontrarsi e non ad incontrarsi
La giovane donna, che ha un passato da pornostar ed ora fa la spazzina ecologica (sempre di scopare si tratta, fanno notare i vicni anziani apprezzandone la coerenza), ha preso il cane problematico per sentirsi utile e altruista. In realtà vorrebbe un figlio ma il suo partner non è mai pronto e lei non sa come dirglielo. Ha un vocabolario limitato alle parolacce che sfoga sul vicino anziano.
Questi è un appassionato di caccia, cinico e piatto. Il suo vuoto interiore, la grande solitudine, e la pochezza del suo vocabolario, lo portano a scontrarsi con tutti e risolverebbe le liti con il fucile. Per questo la moglie non lo sopporta più, e lo vorrebbe cambiare proprio come ha fatto con l’ultimo televisore difettoso. Si dedica ad una serie di attività fallimentari che la tengono fuori casa. Usa le parole per avere un ascendente sugli altri, non per entrare in contatto con loro.
E poi c’è il giovane uomo, lui, Brandi, il marito mai pronto, che si sente sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato. Parla al pubblico, confidandosi, con una semplicità disarmante quasi fanciullesca tra Fracchia e metafore calcistiche. Fa ridere, come del resto tutto in Mutuo Soccorso.
Eppure, tra le risate e la godibilità dello spettacolo, arriva il suo messaggio mai patetico o irreale: la vita può essere vista come viaggio tra compagni e non avversari. La parola e quindi la comunicazione, aiuta a conoscere meglio se stessi e i propri bisogni, consentendo di tessere relazioni basate su rispetto, empatia e compassione e arrivare cosi a risolvere conflitti e addirittura a prestarsi Mutuo Soccorso.
Teatro Franco Parenti, Via Pierlombardo 14,
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it
Mutuo Soccorso
di Francesco Brandi
con Francesco Brandi, Miro Landoni, Silvia Giulia Mendola, Daniela Piperno
regia Raphael Tobia Vogel
scene e costumi Laura Benzi
luci Paolo Casati
macchinista Paolo Roda
elettricista Cristiano Cramerotti
fonico Emanuele Martina
sarta Silvia Roncolato
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
pittrice scenografa Clara Chiesa
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti da Marco Pirola e Riccardo Scanarotti
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondon
produzione Teatro Franco Parenti