Incredibile all’Olimpico: la Roma impatta col Pescara, finisce 1-1
Dopo la conquista, in settimana, della storica finale di Coppa Italia, che vedrà scontrarsi nell’accesissimo derby capitolino, il prossimo 26 Maggio (salvo spostamenti), Roma e Lazio, i giallorossi affrontano il Pescara in un Olimpico affollato da quasi cinquantamila tifosi, nella sfida casalinga valevole per la 33° giornata di Serie A. La sconfitta subita dai rivali cittadini della Lazio, nell’anticipo serale di Udine, condisce la gara odierna di motivazioni supplementari, aggiungendo all’importanza dei tre punti per la Roma, in vista della lotta ad un posto in Europa, la possibilità di scavalcare i biancoazzurri in classifica, riagganciando, al contempo, l’Udinese e mantenendo le distanze dall’Inter, vincitrice di misura sul Parma nell’anticipo delle 12 e 30. Il Pescara, dal canto suo, ormai in triste attesa dell’aritmetica retrocessione, scende in campo col solo orgoglio, unica arma rimasta ad una squadra evidentemente dimostratasi poco attrezzata per la permanenza nella massima serie. Negli 11 di Andreazzoli spazio in avanti ad Osvaldo, coadiuvato dal sempreverde Totti e dal talento in ascesa di Lamela. Per il Pescara di Bucchi, come se non bastassero i primati negativi di peggior attacco e peggior difesa, la difficoltà di sopperire a numerose assenze, tra cui quelle di Weiss, Quintero e Sculli, schierando un reparto offensivo formato da Caprari e Cascione, con Sforzini punta più avanzata.
Passa appena un minuto dal fischio d’inizio di Massa di Imperia e sono, sorprendentemente, gli abruzzesi a sfiorare il vantaggio con Sforzini: l’attaccante si ritrova sul destro la palla del suo primo goal in A, ma spara altissimo dall’interno dell’area di rigore. Il match stenta a salire di ritmo e circa 12 minuti dopo avviene l’impensabile. Al 13° Caprari (che non esulta, in comproprietà tra le due società) è puntuale a sfruttare una difettosa respinta di Stekelenburg e insacca di testa, portando in vantaggio gli ospiti. 0-1 e gara inaspettatamente in salita per i padroni di casa. Al 17° Florenzi cerca il pari, pescato da Totti, ma centra in pieno Pellizzoli, calciando da posizione defilata. La Roma non ci sta e si riversa disordinata in attacco, tuttavia con sterilità e limitata da un Pescara sempre velenoso, in campo con la leggerezza di chi non ha più nulla a cui aspirare. Il cronometro scorre e il pareggio non arriva. Al 36° De Rossi fallisce una ghiotta occasione, preferendo il servizio alla conclusione da distanza ravvicinata. La compagine abruzzese difende con forza ed attenzione e congela il proprio vantaggio, senza particolari rischi, sino al termine del primo tempo. Al rientro la Roma sfodera la formazione ultraoffensiva: Destro prende il posto di Florenzi e si aggiunge al tridente già in campo. E proprio il bomber di coppa, Mattia Destro, al 51° ristabilisce gli equilibri, correggendo in rete, dalla linea di porta, il tocco di De Rossi, su una carambola scaturita da calcio d’angolo. Ma l’1-1 non basta alla Roma e i giallorossi aumentano così la pressione, sfruttando la pericolosità dei suoi 4 attaccanti, in contemporanea sul terreno di gioco. Le sortite romaniste si intensificano e ancora De Rossi, solo al centro dell’area al minuto 66, sciupa l’occasione della completa rimonta, facendosi deviare in corner un tiro poco potente. Ma la sfuriata dei padroni di casa si placa con l’andare dei minuti e il Pescara, nelle sue sporadiche ripartenze, tenta con coraggio il colpaccio che avrebbe del clamoroso. Al 83° Andreazzoli prova il tutto per tutto, lanciando nella mischia anche il giovane Nico Lopez. Ora gli attaccanti per la Roma sono 5. Tuttavia sono caos e disorganizzazione a rubare la scena in avanti. I giallorossi non riescono a sbloccare il risultato neanche dopo i 4 minuti di recupero e il Pescara acciuffa un pareggio inutile per la sua annata, ma miracoloso, in un Olimpico infuriato che saluta i suoi 11 con bordate di fischi e grida di esasperata delusione.
Mattia Coletti
21 aprile 2013