Inter – Parma 1 a 0, Rocchi mantiene vive le speranze europee
“Visto che la situazione è sotto gli occhi di tutti…ci sorgono spontanei e legittimi dubbi: ma almeno una bozza di sto progetto l’avete buttata giù? In tutto questo il sig. Branca è esente da colpe?”.
Uno striscione della Curva Nord e migliaia di applausi di approvazione fanno da contorno ad una partita, quella tra Inter e Parma, che rappresenta qualcosa di più di un semplice anticipo di mezzogiorno. Stramaccioni, all’ultima chiamata e in piena emergenza infortuni, sceglie la difesa a quattro, con Ranocchia e Juan Jesus centrali e Jonathan e Pereira sugli esterni. A centrocampo Schelotto e Alvarez si muovono sulle fasce, mentre Kovacic, Zanetti e Kuzmanovic agiscono centralmente. In attacco gioca l’unica punta a disposizione, Tommaso Rocchi.
Il Parma è subito propositivo, per nulla scoraggiato dalle ultime uscite negative in campionato. Ai ducali servono punti per conquistare una salvezza fino ad ora probabile, ma non ancora certa. Durante i primi 25 minuti di gioco sono gli ospiti a rendersi maggiormente pericolosi, sfiorando il vantaggio in diverse occasioni. Sansone, assistito dall’ariete Amauri, è una spina nel fianco per la difesa nerazzurra. L’Inter prova a scrollarsi di dosso i ducali, e alla prima avanzata sfiora il vantaggio: a seguito di una punizione da destra, Schelotto viene a trovarsi solo davanti il portiere, ma il suo tiro, a botta sicura, colpisce in pieno Mirante. Ripresosi dallo scossone, il Parma ricomincia a fare il suo gioco, e per l’Inter sono dolori. Al 27′ gli ospiti sfiorano il vantaggio in una duplice occasione, prima con un tiro di Parolo, respinto di pugno in tuffo da Handanovic, poi con Valdes, che con un bellissimo tiro a giro centra in pieno l’incrocio dei pali. I ruoli sono invertiti rispetto a quanto lo spessore delle due squadre farebbe intuire: il Parma fa possesso palla e l’Inter riparte in contropiede. Gli uomini di Donadoni, però, non sono abituati a fare questo tipo di gioco, l’imprecisione in passaggi banali lo dimostra. Dopo i primi 30 minuti di emozioni, il ritmo cala visibilmente e lo spettacolo ne risente. La parità è inscalfibile. Il primo tempo termina tra i fischi del popolo nerazzurro.
Il Parma si ripresenta in campo con una novità: Biabiany al posto di Belfodil.
Il primo pericolo della ripresa è a tinte nerazzurre: Kuzmanovic entra in area dalla sinistra, ma il suo traversone, da buonissima posizione, è troppo alto e impreciso. Ci riprova Rocchi, con un sinistro dal limite dell’area, senza però riuscire a smuovere il punteggio. Al 17′ l’ex attaccante della Lazio si ripete con una splendida girata di destro dal limite dell’area che sfiora il palo alla destra di Mirante. La gara viaggia in uno stato di stallo fino al 25′, quando Sansone, sfruttando una sponda di Amauri, scarica un destro che termina la propria corsa a pochi centimetri dal palo destro della porta difesa da Handanovic. Dopo 2 minuti, è lo stesso Amauri a provarci con un destro dal limite dell’area, senza riuscire a centrare il bersaglio. Nei minuti finali il cielo sopra San Siro si annuvola, ma con esso non si offuscano le speranze di vittoria dell’Inter. Handanovic salva il risultato in uscita su Biabiany e, come spesso avviene nel calcio, dopo pochi minuti è l’Inter a passare in vantaggio: Jonathan entra in area dalla destra e mette al centro un pallone che Rocchi, tutto solo davanti a Mirante, trasforma nel gol dell’1 a 0. Quando tutto sembrava impantanato in una crisi di idee di non facile soluzione, l’Inter trova il gol con uno di quei giocatori spesso utilizzati come esempio negativo per indicare un mercato di gennaio considerato sciagurato dagli addetti ai lavori. Ottenuto il vantaggio, Stramaccioni si copre togliendo l’autore del gol e inserendo Chivu. Il Parma prova il forcing finale, senza convinzione. L’Inter conduce in porto il risultato senza problemi. Le speranze europee nerazzurre sono più vive che mai.
Giuseppe Ferrara (inviato al Meazza)
21 aprile 2013