Invalicabili Alpi Carniche: L’Udinese batte ancora la Lazio
Il Friuli è il campo di battaglia, negli ultimi anni, dove la Lazio ha perso i suoi sogni di gloria europei. L’anno scorso ci fu il 2a0 dei padroni di casa viziato da un fischio fantasma che fece infuriore l’animi dei biancocelesti. La voglia di rivalsa, appagata in parte nell’andata con un secco 3a0, non sembra bastare alla Lazio che tenta, nonostante le molte assense, di guadagnare tre punti che varrebbero una relativa tranquillità per quanto concerne la zona Europa League. Agli ordini del fischietto Marco Guida inizia il match. Gli ospiti partono immediatamente con il piedi giusto, il solito Candreva spaventa sulla destra, cross rasoterra dove Klose non arriva all’appuntamento sul pallone. L’azioni dei baincocelesti sono sono prolungate e persistenti, al 5′ Ledesma da fuori area, dopo una trama di passaggi, tira di prima intenzione ma non impensierisce Brkic. Al 12′ Stankevicius si improvvisa attaccante su assist delizioso di Klose, i piedi da difensore non gli permettono uno stop a tu per tu con l’estremo difensore friuliano. Al minuto 18 la partita vive il suo momento di svolta: azione elegante dell’udinese che porta al cross Silva, dormita della difesa e coordinazione da “Figurine Panini2 per Di Natale che incrocia in acrobazia e insacca sul palo più lontano. Delizia e vantaggio. I padroni di casa prendono le misure e costringono la Lazio ad arretrare il baricentro e a rimanere schiacciata nella sua metà campo. E’ l’ombra del paratro per la squadra di Petkovic che ha un andamento, nel girone di ritorno, da retrocessione. La Lazio ha una reazione perentoria ma debole: Klose, Gonzale e Candreva ci provano con molta voglia ma poca convinzione. Il primo tempo termina così. Nel secondo tempo la Lazio rientra dagli spogliatoi dopo 10 minuti dall’inizio effettivo , poichè l’Udinese attacca senza problemi e a pieno organico. Petkovic tenta di dare una scossa inserendo l’asse brasiliano Hernanes-ederson, che rilevano Ledesma e il cruccio della Lazio Stankevicius. La sinfonia della partita non cambia: al 15′ Basta non sfrutta un’incertezza di Dias con Marchetti fuori porta. L’azione successiva vede l’estremo difensore biancoceleste salvare il risultato con un intervento perentorio su un tiro del 18enne Zielinski, dopo uno scambio illuminante con Di Natale. Per vedere la Lazio bisogna attendere il 65′ con un tiro strozzato di Mauri bloccato senza problemi da Brkic. L’Udinese legittima il vantaggio proponendo un gioco lineare e aggressivo ai danni di una Lazio asettica e priva di iniziative corali, frustata e smarrita, vogliosa ma inconcludente, vittima delle molte assenze e di posizioni rimaneggiate. Al 75′ Hernanes prova a impensierire, ma è troppo poco. Dopo due miracoli di Ciani al 76′ e al 90′, la partita termina con una meritata vittoria dell’Udinese, che ha la meglio su una Lazio evanescente e sconclusiota. L’amarezza da parte della compagine di Petkovic è tanta, la poca disponibilità in panchina ne preclude le potenzialità. Il trend negativo fuori dall’Olimpico continua e l’unica soluzione per andare in Europa sembra vincere la finale di coppa Italia.
Damiano Rossi
(Redazione Frascati)
21 aprile 2013