Inter – Roma 2-3, super Destro e giallorossi in finale
Una cosa è certa: la coppa Italia non la snobba più nessuno. La semifinale tra Inter e Roma è l’ennesima dimostrazione di quanto le squadre italiane tengano a questa competizione, spesso ultima chiamata per evitare di chiudere la stagione a mani vuote. È così per la Lazio, già in finale, ed è così anche per le due compagini che sul prato verde di San Siro si giocano la possibilità di accesso all’atto conclusivo della manifestazione.
Stramaccioni deve fare i conti con le numerose assenze che hanno decimato la sua squadra. La sua è una formazione obbligata, con Alvarez, Kovacic e Kuzmanovic a supporto dell’unica punta Tommaso Rocchi. Non gli resta nient’altro.
Andreazzoli si affida invece all’estro di Totti e Lamela, con Mattia Destro a fungere da terminale offensivo.
L’inizio di gara è compassato. L’Inter è prudente, la Roma quadrata e compatta. Troppo elevata la posta in palio per poter permettersi un atteggiamento spregiudicato. Totti è ispirato, Destro e Lamela però fanno poco movimento. Nei primi 20 minuti è la Roma a fare la gara, con l’Inter che aspetta e riparte. Al 22′ i nerazzurri si rendono protagonisti di un contropiede fulminante, sviluppatosi sull’asse Jonathan-Alvarez-Rocchi e concluso alla perfezione dal terzino destro brasiliano, bravo a portare in vantaggio i suoi con un preciso rasoterra all’angolino dopo un uno due con l’attaccante ex Lazio. Con il gol dei padroni di casa cambia l’inerzia della partita: è l’Inter a questo punto a fare la gara. La Roma prova a reagire con Lamela, ma i guizzi dell’argentino sono fine a se stessi. Al 33′, però, Handanovic è costretto a dar fondo a tutta la sua esplosiva reattività per sventare una conclusione a colpo sicuro di Destro.
Nei minuti finali del primo tempo la Roma spinge alla ricerca del pareggio; quel che trova, però, è ancora una volta il guantone miracoloso di Handanovic, che respinge a mano aperta una conclusione ravvicinata di Florenzi, lasciato colpevolmente solo all’altezza del dischetto del rigore. Il primo tempo finisce sul punteggio di 1 a 0 per i padroni di casa.
Al rientro in campo è la Roma a rendersi subito pericolosa: Totti riceve palla sui 20 metri, carica il destro e lascia partire un siluro che finisce a circa un metro dal palo destro della porta difesa da Handanovic. Dopo pochi minuti ci riprova De Rossi, più o meno dalla stessa posizione, ma la sua conclusione è tutt’altro che pregevole. La Roma pressa e al 54′ ha l’occasione per pareggiare: Lamela semina il panico tagliando il campo dalla destra, colpo di tacco di Totti e palla che arriva dopo un rimpallo a Torosidis, che a tu per tu con Handanovic aspetta troppo e si fa ribattere il tiro da Samuel. Il gol giallorosso però è nell’area e arriva appena un minuto dopo: Destro penetra in area e supera Handanovic con un delizioso tocco sotto. Con il pareggio ottenuto, la Roma non ha più interesse a tenere alti i ritmi. Stramaccioni gioca la carta Benassi, gettato nella mischia al posto di uno spaesato Schelotto. Zanetti suona la carica con le sue proverbiali accelerazioni palla al piede. Serve una scossa a questa Inter per poter sperare di mandare la gara ai supplementari. Quel che arriva, però, è un’agghiacciante doccia fredda: Balzaretti si invola sulla sinistra e mette al centro un pallone che attraversa tutta l’area e arriva a Destro, il quale, lasciato ancora una volta tutto solo dalla difesa nerazzurra, non può far altro che appoggiare comodamente in rete. Difesa inguardabile quella interista, larga, molle e deconcentrata. Se poi a tutto ciò si aggiunge anche l’imponderabile (conclusione al volo di Torosidis che piega le mani ad Handanovic per l’1 a 3) non si può far altro che accettare la sorte. Nel finale Alvarez rende meno amara la sconfitta realizzando il 2 a 3 con un sinistro rasoterra dal limite dell’area, ma la sostanza non cambia. Il 26 maggio sarà una finale tutta romana.
Giuseppe Ferrara (inviato al Meazza)
17 aprile 2013