La Lazio gioca a tennis con la Samp e ipoteca l’Europa
La Lazio abbatte la Sampdoria di Giampaolo e si assicura l’accesso diretto alla prossima edizione dell’Europa League. Un pomeriggio perfetto quello dell’Olimpico, una domenica di festa e di gol, 10 per la precisione, 7 di marca biancoceleste. Partita mai in discussione, messa in discesa da Keita nel giro di 18′: un gol dopo due giri d’orologio e un rigore procurato con annessa espulsione di Skriniar. Un rilassamento eccessivo portava al gol di Linetty e riaccendeva qualche speranza blucerchiata, poi i romani tornavano a giocare e chiudevano il primo tempo sul 5-1, passivo diventato tennistico nella ripresa, reso meno amaro dall’orgoglio di Quagliarella. La Lazio sale a 70 punti, miglior risultato dell’era Lotito e dell’intera storia biancoceleste dall’introduzione del campionato a 20 squadre.
MASSACRO BIANCOCELESTE- Inzaghi rilancia il 3-5-2. In difesa, Hoedt viene preferito a Radu. Rientra dal primo minuto Felipe Anderson, che arretra in una mediana rimpastata per la squalifica di Parolo. In attacco, torna Immobile dopo il forfait nel derby. Giampaolo effettua tre ritocchi rispetto alla formazione che ha pareggiato in casa del Torino. Nel reparto arretrato, spazio a Dodò; in mediana, riecco Barreto; nella trequarti, c’è Djuricic. Al primo tentativo la Lazio sblocca la gara: al 2’, su lancio di Milinkovic, Keita brucia sullo scatto Skriniar e infila Puggioni. Sesto gol in tre giornate per l’attaccante senegalese, che si porta a quota 14 in campionato. La Sampdoria si riorganizza ed al 17’ ha una doppia chance, ma Strakosha è pronto ad opporsi a Djuricic e poi a Linetty. Al 19’ la Lazio raddoppia con Immobile su rigore concesso per atterramento di Keita da parte di Skriniar, che viene espulso. Giampaolo passa al 4-4-1 e riequilibra la difesa con l’ingresso di Regini al posto di Schick, che non è al meglio. Al 27’ la Lazio potrebbe triplicare, ma il sinistro di Keita è di pochissimo a lato. La Sampdoria coglie l’occasione per colpire: al 32’, su traversone di Bereszynski dalla destra, sbuca indisturbato Linetty e il suo sinistro angolato va a segno. Al 36’, Hoedt, innescato da un angolo di Biglia e da una sponda di Lulic, sigla con un tocco sotto porta il terzo gol della Lazio. Due minuti dopo ancora in gol la squadra d Inzaghi: Felipe Anderson trasforma il rigore concesso per fallo su Lulic da parte di Regini. Ma prima dell’intervallo la Lazio segna di nuovo. Dalla destra Biglia centra per De Vrij che dai 20 metri firma il 5-1.
GIOIA LULIC, ORGOGLIO QUAGLIARELLA- La ripresa parte con una novità nella Sampdoria: Pavlovic rileva Dodò. La Lazio continua a dominare, proponendosi con disinvoltura in fase conclusiva. La squadra di Giampaolo si rimbocca le maniche con generosità, ma soffre i ritmi elevati degli avversari. Inzaghi avvicenda De Vrij e Milinkovic con Patric e Murgia. Al 20’, matura anche il sesto gol della Lazio: capocciata di Lulic su cross di Patric. Ultimi due cambi: Lombardi al posto di Biglia mentre Sala sostituisce Bereszynski. Al 25’ Keita ispira la zampata di Immobile, che così raggiunge il suo primato di gol, eguagliando le 22 reti col Torino nel 2013-14 quando fu capocannoniere. Sussulto della Samp: al 27’ su lancio lungo di Regini, Quagliarella batte Strakosha. Poi al 45’ su rigore (Wallace atterra Torreira), l’attaccante firma la sua doppietta prima della festa finale dall’Olimpico per il giro di campo della squadra di Inzaghi.
Meritano 2duerighe
Inzaghi. Questa Lazio è da record. Mai la Lazio aveva totalizzato 70 punti dall’introduzione della Serie A a 38 giornate. Nove vittorie in trasferta, -1 dal record di gol realizzati (71 con Pioli nel 2014/2015). Europa League raggiunta, una finale di Coppa Italia da giocare. Il merito è soprattutto suo.
Skriniar. Non prende le misure a Keita e gli costa carissimo; il senegalese gli scappa via per l’1 a 0, poi è costretto a stenderlo a tu per tu con Puggioni e lascia in 10 i suoi. Diciotto minuti da incubo.
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