L’Inter pareggia contro il Rubin Kazan. Russi raggiunti nel recupero
In uno stadio Meazza riempito a metà ma ugualmente carico, va in scena il debutto dell’Inter nei gironi di Europa League, dopo i preliminari superati non senza qualche difficoltà contro le compagini dell’Hajduk Spalato e del Vaslui. La squadra allenata da Andrea Stramaccioni affronta il Rubin Kazan, squadra russa che naviga a metà classifica del proprio campionato nazionale. L’Inter vuole assolutamente dare continuità alla vittoria esterna ottenuta domenica scorsa contro il Torino, sfatare il tabù San Siro e conquistare i primi tre punti del girone.
Stramaccioni schiera un inedito tridente formato da Coutinho, Cassano e il giovane Livaja, attaccante croato classe ’93, chiamato a sostituire Palacio, tenuto precauzionalmente a riposo. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Cambiasso, supportato da Gargano e dall’eterno Zanetti. In difesa, a protezione di Handanovic, si rivede la coppia centrale Ranocchia-Samuel, affiancata da Jonathan e Nagatomo.
Il Rubin Kazan, allenato da Kurban Berdyev, scende in campo con un 4-4-1-1, con Eremenko ad imbeccare Rondor. L’italiano Bocchetti viene schierato a centrocampo, accanto a Natcho e affiancato da Ryazantsev e Gokdeniz Karadeniz. La linea difensiva, invece, è formata da Kuzmin, Sharonov, Cesar Navas, Marcano, con Sergei Ryzhikov a proteggere i pali. L’arbitro è il tedesco Deniz Aytekin.
Pronti via e si fa subito notare Marko Livaja, abile a partire in velocità e costringere i difensori russi ad un intervento falloso dal limite dell’aria: Cassano sistema con cura il pallone ma non riesce ad angolare troppo la traiettoria del tiro. Il primo pericolo per l’Inter arriva al 13′: Karadeniz sfonda a sinistra e mette al centro un pallone insidioso, sul quale, però, nessun compagno di squadra riesce ad intervenire.
Al 17′ cambia il risultato: Jonathan entra in maniera dura da dietro su Karadeniz: per l’arbitro non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Dal dischetto va Natcho. Handanovic è bravissimo a respingere il tiro dell’avversario andando velocemente a terra sulla sua destra, ma non riesce sfortunatamente a trattenere il pallone, sul quale Ryazantsev è il primo ad arrivare. Rubin Kazan, dunque, in vantaggio a sorpresa a San Siro.
Erano alcuni minuti che l’Inter aveva abbassato la guardia, perdendo le distanze e non riuscendo ad imporre il proprio gioco. Il Rubin Kazan., cinico, ne ha approfittato. La squadra di Berdyev, anche dopo il gol, non abbassa il baricentro e continua a spingere. L’Inter, da parte sua, non riesce ad essere incisiva fin da subito. Ci prova Coutinho, l’unico insieme a Cassano che sembra poter dare una sterzata all’andamento della gara, ma i suoi tiri, in un paio di occasioni, si spengono di molto a lato dalla porta protetta da Ryzhikov. La squadra nerazzurra prova a riversarsi in avanti per cercare di trovare il gol del pareggio, aprendosi inevitabilmente alla ripartenze del Rubin Kazan, che con Eremenko tenta il raddoppio. Il diagonale del giocatore russo, però, si spegne di poco fuori.
L’inter preme e al 37′ sfiora il gol: Jonathan si ritrova la palla tra i piedi a pochi passi dal portiere avversario, ma il suo tiro è ribattuto dai difensori del Rubin Kazan. Il pallone resta in possesso di Cassano, che è bravissimo a imbeccare Livaja, il cui colpo di testa finisce di poco sulla traversa.
Il gol è nell’aria e non tarda ad arrivare. Cassano è geniale: al 39′ inventa un passaggio tra le maglie dei difensori russi per Cambiasso, che è bravissimo a proteggere il pallone sull’uscita del portiere e rimettere in mezzo per Livaja che, nonostante la pressione di due difensori, riesce ad insaccare di testa. L’Inter è stata bravissima a non scomporsi dopo il gol subito e a continuare a perseguire con convinzione l’obiettivo della rete.
Prima del termine del primo tempo, c’è ancora spazio per una clamorosa occasione firmata Rubin Kazan: Ryazantsev si invola centralmente e scarica un rasoterra che colpisce il palo alla destra di Handanovic. L’Inter, in questa occasione, ha lasciato troppo spazio tra le linee, permettendo agli avversari di avanzare praticamente indisturbati. Il primo tempo termina sul punteggio di 1-1.
Al rientro in campo, Stramaccioni opera subito una sostituzione: fuori Jonathan, autore di una pessima prestazione, segnata dal rigore causato, e dentro Guarin, che va a ricoprire il suo classico ruolo di interno di centrocampo, con capitan Zanetti dirottato sull’esterno destro difensivo.
Il Rubin Kazan si rende subito pericoloso, costringendo Handanovic ad un paio di interventi in uscita ad alto tasso di difficoltà. La squadra di Stramaccioni prova ad imbeccare il suo uomo più in forma, Cassano, ma lo fa spesso con palle alte e lente, non certamente ciò che Fantantonio predilige. Ancora il Pibe di Bari, al minuto 53, è abilissimo a recuperare palla a centrocampo, avanzare verso la porta avversaria e scaricare a lato per l’accorrente Livaja, il cui destro a giro sfiora la traversa.
L’Inter è scesa in campo con la mentalità giusta. Zanetti, in serpentina, getta lo scompiglio nella retroguardia russa, salvo poi calciare malamente verso la porta.
Il Rubin Kazan prova a rendersi pericoloso da calcio d’angolo, senza però riuscirci.
Secondo cambio per Stramaccioni: al minuto 61, Milito sostituisce l’autore del gol Livaja. Ottima prova per il croato, resosi pericolosissimo in un paio di occasioni oltre al gol.
Il Rubin Kazan inizia ad affacciarsi con una certa continuità in zona offensiva. Stramaccioni capisce e corre ai ripari sostituendo Cassano con Pereira.
Guarin inizia a giocare come sa e si carica sulle spalle la propria squadra. Proprio il colombiano, al 70′, si procura una punizione da posizione invitante e si sistema il pallone per la battuta a rete. Il suo rasoterra al veleno passa a pochi centimetri dal palo.
L’Inter aumenta il ritmo. Coutinho tenta il capolavoro con un esterno destro da fuori aria a lato di poco. Il Rubin Kazan non riesce più ad affacciarsi in avanti. Gli unici pericoli per la porta di Handanovic arrivano dai calci piazzati. Al 77′, infatti, Rondon gira di testa un pallone calciato in mezzo da palla inattiva sulla trequarti, ma indirizza male il pallone, che finisce la sua corsa sui cartelloni pubblicitari.
Al minuto 83, il Rubin Kazan passa nuovamente in vantaggio. Proprio quando l’Inter sembrava avere le forze per affondare il colpo, la squadra nerazzurra viene punita da Rondon, che approfitta dell’errore di Samuel per partire in contropiede, sfuggire alla marcatura di Ranocchia e trafiggere di sinistro Handanovic.
L’Inter prova il tutto per tutto nei minuti finali e il suo impegno viene premiato. Nagatomo, al secondo minuto di recupero, si inserisce benissimo in area e sfrutta alla perfezione, con un bel tiro al volo, il cross dalla destra di Milito.
Proprio allo scadere, dunque, l’Inter agguanta un pareggio che, alla luce di quanto visto in campo, è parso il risultato più giusto.
Comincia con un punto l’avventura dei nerazzurri in Europa League, preliminari a parte. Stramaccioni voleva fortemente sbloccarsi in casa e fare punteggio pieno, ma bisogna prima registrare la fase difensiva ed evitare svarioni e deconcentrazioni per poter ottenere il massimo in campo europeo.
Giuseppe Ferrara
(inviato al “Meazza”)
20 settembre 2012