Roma, continua il “mal d’Olimpico”
L’analisi – Se non è crisi poco ci manca. La Roma di Garcia all’Olimpico, se escludiamo la vittoria in coppa contro l’Empoli (oltretutto arrivata ai supplementari), non vince in casa dal 30 novembre, da Roma-Inter. Il gioco di Garcia sembra essere ormai di facile lettura per tutti gli avversari e se fatichi contro il Parma (senza Cassano) in questa stagione forse è il caso di pensare a qualche variante tattica. Un calciomercato di riparazione differente avrebbe fatto al differenza? Sicuramente è presto per giudicare Doumbia (quello che abbiamo visto fin ora non fa ben sperare ma i numeri sono dalla parte dell’ivoriano) e attendiamo la prima di Spolli ma considerando la stagione a ritmi alterni di Maicon e quella con più ombre che luci di Cole forse qualche investimento sui terzini era opportuno; di sicuro il problema più grande della Roma non era Mattia Destro. Analizzando la rosa la Roma ha avuto un calo qualitativo enorme rispetto all’anno scorso: De Sanctis non trasmette più la sicurezza al reparto difensivo ed il momento no di un ottimo giocatore come Manolas potrebbe essere collegato anche a questo fattore, Astori non è sicuramente Castan e Yanga-Mbiwa fu acquistato per essere il quarto difensore, considerando il numero delle sue presenze (con un discreto andamento fortunatamente) possiamo dire che qualcosa non ha funzionato. Passiamo ai terzini: l’esperimento Cole è fallito, Maicon manca di continuità ed il rendimento non è quello della scorsa stagione, a rimetterci è stato Florenzi, il numero ventiquattro giallorosso non ha più un ruolo vero e proprio. A centrocampo c’è stata la sorpresa Keita e una striscia di prestazioni ottime da parte di Nainggolan ma una discesa inspiegabile di Pjanic, l’ultima partita a buoni livelli risale alla doppietta contro l’Inter. In attacco Ljajic è finalmente esploso, il serbo segna e gioca per la squadra ma il resto del reparto fa fatica a saltare l’uomo e a trovare la porta. Trovare il vero problema di questa squadra, al momento, è davvero difficile date il numero di variabili, le certezze sono poche: il problema della Roma non era ne Destro ne la Coppa d’Africa e c’è un problema, non piccolo, con la preparazione atletica (chiedere ad Iturbe).
Il match – I padroni di casa partono bene e al 22’ sbloccano il match quando Torosidis serve Gervinho con un cross basso, l’ivoriano la colpisce di tacco e gonfia la rete alle spalle di Vermeer. La Roma sciupa parecchie occasioni per fare il bis ma tiene lontano il Feyenoord dalla porta di Skorupski, l’unica azione olandese arriva solo al 36’ con un tiro al volo di Richards messo in angolo dal portiere polacco. Nella ripresa la Roma allenta il ritmo di gioco ed arriva il pesante pareggio del Feyenoord, al 55’ Karsdrop buca l’area di rigore giallorossa con un bel cross, Immers colpisce di testa ma Skorupski si supera e devia la palla sul palo, Kazim Richards si fa trovare pronto (ed in posizione di fuorigioco) sulla ribattuta e gonfia la rete per quello che sarà il definitivo uno pari; fischi della Sud ed ennesimo pareggio in casa.
Meritano 2duerighe
[su] Verde: preferito a Ljajic, il classe ’96 ricambia la fiducia di mister Garcia con un buon primo tempo, migliore in campo tra i giallorossi.
[giu] Pjanic: fuori forma da troppo tempo, sbaglia passaggi, appoggi e movimenti, per il bosniaco il periodo no sembra non voler terminare.
Tabellino
ROMA – FEYENOORD 1-1
ROMA (4-2-3-1) Skorupski, Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas, De Rossi (20’st Keita), Nainggolan, Verde (30’st Florenzi), Pjanic, Gervinho, Totti (20’st Doumbia). All.: Garcia.
FEYENOORD (4-3-3) Vermeer, Wilkshire (26’pt Karsdorp), Boulahrouz, Kongolo, Nelom, El Ahamadi, Clasie, Immers, Toornstra, Kazim Richards, Vilenha . All.: Rutten.
ARBITRO: Hategan (Rou).
MARCATORI: 22’pt Gervinho (R), 10’st Kazim Richards (F).
AMMONITI: Keita, Holebas, Yanga-Mbiwa (R), Wilkshire, Clasie, Immers (F).
Lorenzo Bruno
20 febbraio 2015