Worst tricks – Prodezze da dimenticare (novembre)

Alzi la mano chi, su un planisfero, sarebbe in grado di indicare l’esatta posizione geografica delle Isole Far Oer (e niente Google). Bene. Nonostante un simile incipit, breve quanto ermetico, possa trarre in inganno, non è questa la tipica promozione turistica per terre esotiche e sperdute dove staccare la spina dalla vita quotidiana. Nulla in contrario sul fascino di un arcipelago situato nel nord dell’Atlantico, racchiuso tra Islanda, Norvegia e Scozia (sì, stiamo parlando delle Far Oer), tuttavia la pittoresca nazione, se non altro nel presente contesto, non richiama la nostra attenzione per la sua indiscutibile attrattiva. Già, perché si dà il caso che, malgrado le modeste dimensioni territoriali, le Isole Far Oer vantino nientemeno che una selezione calcistica, al suo ventiseiesimo anno sulle scene internazionali. Tutto vero, nessun nome fittizio da videogioco senza diritti. Si tratta di un ventennio abbondante di sorprese e successi misteriosamente taciuti dai media? Adesso non esageriamo. A partire dal 1988, la formazione isolana, composta per la maggior parte da atleti praticanti a livello semiprofessionistico, colleziona una serie di non-qualificazioni alle competizioni continentali e intercontinentali, sviluppando, però, la lodevole capacità di gioire per le prestigiose sconfitte di misura e impazzire per le rarissime vittorie (impensata quella per 1 a 0 contro l’Austria, all’esordio nel girone per la qualificazione agli Europei 1992). Fedeli alla filosofia del “bicchiere-mezzo-pieno”, gli uomini oggi allenati dal Ct Olsen hanno calcato i campi di tutto il mondo in attesa del trionfo da celebrare, non contando le pur importanti vittorie ai danni di Gibilterra, San Marino ed Estonia. Lo scorso 14 novembre 2014, le Isole Far Oer coronano l’agognato sogno superando la Grecia 1-0 nella gara valevole per le qualificazioni a Francia 2016 (Gruppo F), dando il via ai festeggiamenti cominciati negli spogliatoi da una squadra consapevole di aver scritto una pagina della propria storia. Ma allora perché inserire un lieto evento di tale portata nel “Worst tricks” del mese? Come spesso accade (e come molti dimenticano), a grandi successi corrispondono, nel rovescio della medaglia, macroscopiche disfatte. È la riflessione che ci conduce all’illustre sconfitto del caso, contemporaneamente vincitore del “Worst tricks” di novembre: Claudio Ranieri, allenatore della selezione ellenica dal 25 luglio al 15 novembre 2014. Una precisazione è d’obbligo: Costa d’Avorio e Camerun hanno provato d’astuzia ad accaparrarsi in extremis la gloria della rubrica del mese, inscenando, due giorni orsono, una melina “hardcore” che, nei tre minuti conclusivi del loro incontro, ha preservato la parità e il punto necessario a entrambi i team per la qualificazione all’imminente Coppa d’Africa. Bel tentativo davvero, ma il tracollo del Claudio Ranieri ex allenatore di Fiorentina, Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, e Monaco (e, in ultimo, Grecia) ha un altro spessore. L’allenatore romano, alla sua peggiore esperienza di una lunga carriera da tecnico, raccoglie, sulla panchina della nazionale greca, un solo punto in quattro partite, mettendo a repentaglio la qualificazione agli Europei per i campioni del 2004, ma soprattutto incorrendo in una sconfitta (quella con le Far Oer) che a fatica sarà digerita da Claudio e dalla Grecia del calcio. Significativo il commento lapidario di Giorgos Harris, presidente della Federcalcio greca, che nel comunicato di esonero (giunto all’indomani della debacle) si assume la responsabilità per la scelta sbagliata del tecnico italiano e definisce “imbarazzante” la serata del 14 novembre. Chissà se, dall’altro lato, l’avvenimento varrà alla compagine faroése una sceneggiatura che narrerà la loro impresa oppure, più realisticamente, quantomeno una pagina Wikipedia tempestivamente aggiornata. Quel che è certo, in ogni caso, è che Ranieri già sa quale meta escludere dalle vacanze della prossima estate.
Mattia Coletti
21 novembre 2014