La Lazio batte il Legia Varsavia e si qualifica. 0-2

Serviva la scossa per dare un nuovo corso alla stagione biancoceleste. Doveva essere sfatato il tabù delle gare fuori casa. La risposta è arrivata. Gli uomini di Petkovic si impongono in Polonia con una prestazione aggressiva e veloce. La voglia dei baby schierati in campo regala forze fresche e volontà di combattere. Qualificazione anticipate e energie per il primo posto contro il Tranbzonspor.
PRIMO TEMPO
La Lazio entra in campo determinata e compatta, cercando di mettere subito in cassaforte il risultato. I biancocelesti, ridisegnati a centrocampo, si rendono pericolosi e legittimano una supremazia territoriale basata su un pressing alto e ripartenze fulminee orchestrate dal “Profeta” ed eseguite dai veloci Keita e F. Anderson. Errori di misura negli ultimi sedici metri vanificano molte occasioni create in area con Perea pronto in agguato. E’ proprio il colombiano che al minuto 24 trova la via del gol con una giocata che non lascia scampo all’estremo difensore avversario. Palla alta nell’area piccola, controllo di testa e nuovamente di testa ad insaccare sotto la traversa. Vantaggio meritato. Il Legia cerca di reagire. Unica occasione per i padroni di casa, nei minuti finali, disinnescata da Biglia che si oppone di faccia ad un tiro ravvicinato.
SECONDO TEMPO
La ripresa inizia come terminata, con la Lazio che si proietta in avanti alla ricerca del raddoppio. Hernanes sale in cattedra e detta i tempi delle incursioni esterne biancocelesti. Il Legia è generoso ma non riesce a creare molte preoccupazioni alle retrovie avversarie. Berisha, preferito a Marchetti, regala le uniche occasioni ghiotte per i padroni di casa, effettuando due uscite rischiose e difettose, Biglia sulla linea di porta nega la signatura polacca. Il profeta al 56′ imbecca, con un passaggio orizzontale smarcante F. Anderson che stoppa di suola e batte a rete con un destro di controbalzo nell’angolo basso sul secondo palo. Tanta Lazio, non doma del secondo vantaggio, Hernanes cerca con insistenza il gol della rinascita, ma poca precisione e un pizzico di sfortuna, non regalano al brasiliano la ciliegina che coronerebbe una prestazione importante. La gara volge al termine e consacra i biancocelesti.
LEGIA VARSAVIA (4-2-3-1) – Kuciak; Bereszynski, Rzezniczak, Jodlowiec, Wawrzyniak; Furman (Astic), Vrdoljak; Pinto (Ojamaa), Radovic, Brzyski; Dvalishvili (Mikita). Allenatore: Urban. A disposizione: Skaba, Astiz, Broz, Mikita, Kopczynski, Ojamaa
LAZIO (4-3-3) – Berisha, Cavanda, Ciani, Cana, Radu; Gonzalez (Lulic), Biglia, Hernanes; F. Anderson (Floccari), Perea, Keita (Onazi). Allenatore: Petkovic.
A disposizione: Marchetti, Novaretti, Konko, Ledesma, Onazi, Lulic, Floccari
ARBITRO: Kevin Blom (NED)
MARCATORI: 24′ Perea (L), 56′ F. Anderson (L)
AMMONITI: Cavanda (L)
Damiano Rossi (Frascati)
28 novembre 2013