La Serie A post Covid ha cambiato aspetto

La Serie A post Covid: il crollo della Lazio
La Serie A post Covid non è più lo stessa; ed ora che siamo verso la fine ce ne siamo resi conto davvero. È cambiato un po’ tutto, non tanto a livello di classifica quanto a livello di valutazione complessiva di una stagione e dei suoi interpreti. Che tu sia un allenatore o un fantallenatore ti sarai reso conto di cosa è successo: che come per Inzaghi anche per te, umile ragazzo, giocare ogni tre giorni è difficile.
Non si scherza qui, una squadra costruita su 14 titolari soffre, anche al fantacalcio non solo nella realtà. Pensate a Berardi, un titolare inamovibile che, però, giocando ogni tre giorni, alla terza partita De Zerbi lo fa riposare. Se è vero per il fantacalcio figurarsi quanto lo stop e la ripresa del campionato con queste modalità abbiano inciso nel calcio giocato.
La Lazio sicuramente è l’esempio più clamoroso dello sconvolgimento causato dalla pandemia. I biancocelesti prima della sospensione erano ad un passo dalla vetta, vittorie su vittorie, prestazioni maiuscole: per la prima volta dopo nove anni la Juve sembrava avere un’antagonista veramente capace di contenderle lo scudetto. Ma non è stato così. Il campionato si ferma, poi riprende e la Lazio non è più quella di prima. A Bergamo si capisce già tutto, nella sfida con l’Atalanta gli uomini di Inzaghi crollano dopo essere passati in vantaggio: il problema s’intuisce da subito, non ci sono cambi e certi meccanismi non girano più come prima.
L’ascesa della Dea di Gasperini
Un discorso diverso va fatto per la Dea, che dalla pandemia sembra tornata ancora più forte. Com’è possibile? Semplice una rosa lunga, fatta di 18 titolari sullo stesso livello. Malinowsky, Muriel, due panchinari per capirci, sono stati la chiave della striscia positiva imboccata da Gasperini & Co in questo periodo.
Lassù è cambiato anche qualcos’altro. L’Atalanta, che è prima per punteggio dalla ripresa, sta dando fastidio anche all’Inter, a cui ha recuperato praticamente 9 punti. I nerazzurri stanno deludendo. Potevano approfittare del crollo della Lazio per piazzarsi al secondo posto e, invece, non è sicuro neanche il terzo e si rischia il quarto. Conte è stato messo in forte discussione, la squadra fatica e qualcuno inizia a pensare “se l’allenatore non sa cambiare il suo gioco, cambiamo l’allenatore”.
La Seria A post Covid: si lotta per l’Europa
Se per alcuni la ripresa è stata una vera e proprio “mazzata”, per altri è stato l’inizio di una nuova vita. Il Milan di Pioli su tutti, gioca benissimo, corre molto e, soprattutto, vince. L’inversione di tendenza per i rossoneri li ha addirittura condotti vicinissimo al quinto posto, che una malaugurata Roma sta rischiando di perdere. Durante tutta la stagione Fonseca e la sua squadra sono stati massacrati dagli infortuni, anche se ora la squadra è più in salute c’è qualcos’altro non funziona. Annebbiamenti, distrazioni, mancanza di concretezza: qualcosa che sembra più essere condizionato dalla situazione societaria che dal resto.
Peccato per i giallorossi perché si sapeva che sarebbe stata una stagione di transizione ma Fonseca era stata così bravo da far sperare in qualcosa in più; quando, però, poi gira tutto male è difficile allora dare continuità ed intensità alle proprie prestazioni. Diverso è per il Napoli che ha iniziato la ripresa con un trofeo, la Coppa Italia, ed ora è sempre più vicino all’Europa.
Chi rischia di più è il Lecce
Una stagione normale forse avrebbe reso più giustizia al Verona di Juric, sesto prima della sosta, nono oggi. Giocare ogni tre giorni è difficile per tutti, per alcune squadre un po’ di più. Buone prestazioni sono arrivate dal Sassuolo, ma probabilmente serviranno a poco. Dopo il settimo posto la classifica ha meno valore, finché non si scende alle ultime posizioni.
Brescia e Spal, condannate alla retrocessione da tempo, sono rimaste lì come penultima ed ultima. La Samp ha stupito tutti, oggi è già salva; mentre il Genova sta avendo qualche difficoltà in più, anche se ha lasciato la terzultima posizione a discapito del Lecce di Liverani. Una bella squadra, che gioca un buon calcio, ma ferma, per ora, a meno 4 dai grifoni, situazione quasi invertita rispetto a prima della sospensione.
Il campionato è riniziato da più di un mese ed ora è quasi finito. La lunga sospensione e il giocare ogni tre giorni ha cambiato alcuni equilibri. Delle squadre sono rinate, altre sono crollate, altre ancora sono ingabbiate in uno strano limbo. Meno quattro giornate al termine e ormai le sorprese sembrano essere finite.