Papa Francesco, il più grande tifoso del San Lorenzo

Con la recente dipartita di Papa Francesco, si è fermato il calcio italiano, così come quello argentino e mondiale.
L’amore del Pontefice per il pallone fu sempre più che evidente, sin da bambino, quando consacrò il proprio cuore al San Lorenzo de Almagro, la squadra anche detta El Cuervo (Il Corvo), in onore del fondatore Lorenzo Massa, che indossava una veste nera.
E così lo ricorda la squadra stessa sul proprio sito: «Hasta siempre, Santo Padre!», di cui Papa Francesco non fu solo un tifoso accanito, ma anche Socio onorario.
Il San Lorenzo aggiunge poi che: «Fin da bambino i colori azulgrana lo avevano affascinato, per mandato familiare: suo padre Mario José praticava il basket in Avenida La Plata. Così aveva imparato ad amare el Ciclon (la tifoseria, ndr) e si era goduto il vecchio Gasometro (lo stadio, ndr), sede di quella squadra emblematica, campione nel 1946, che in attacco aveva Armando Farro, René Pontoni e Rinaldo Martino. La sua passione per René non aveva uguali».

Celebrò persino una Messa nella cappella della Ciudad Deportiva, somministrando la Comunione a vari ragazzi, tra cui Angelito Correa, che fu campione del mondo nel 2022.
In più, l’anno scorso ricevette il presidente della squadra, Marcelo Moretti, che gli propose di intitolare il futuro stadio, in Avenida de Plata, “Papa Francesco”.
Tutto a dimostrazione dell’amore viscerale per il calcio, che lo investì sin da piccolo, quando l’unico pallone che ci si poteva permettere era la pelota de trapo, fatta di stracci.
Fu chiaramente tifoso anche della sua nazionale, l’Argentina, ma per via di «un fioretto alla Vergine del Carmine nel 1990» (così disse su La Voz del Pueblo, per spiegare il motivo per cui non poteva più guardare la tv) non poté mai vedere Messi giocare.
Quest’ultimo lo ha ricordato in una storia di Instagram, impiegando poche parole, semplici ma efficaci: «Un Papa diverso, vicino, argentino».