Gasperini, la presentazione con Ranieri in conferenza stampa: idee chiare su mercato, tattica e obiettivi

Per il nuovo tecnico giallorosso “la Roma è la scelta giusta”, quest’anno si punta alla qualificazione in Champions. Sul mercato bisogna “prendere emergenti da far crescere” e scherza sull’ambiente nella Capitale. Al suo fianco Ranieri che sulla chiamata della Nazionale precisa: “Rispetto l’Italia, ma sono della Roma”.
Gian Piero Gasperini è stato presentato oggi alle 12 in sala stampa al Fulvio Bernardini. Accanto a lui Claudio Ranieri e non il ds Florent Ghisolfi, separato “di comune accordo” dalla Roma proprio nel giorno del via al progetto del nuovo allenatore.
Rispondendo alle domande dei tanti giornalisti in sala, l’ex allenatore dell’Atalanta ha dimostrato di avere le idee chiare su tutti i temi più importanti del presente e del futuro del suo lavoro con la Roma.
Il mercato: non una rivoluzione, ma servono ingressi e talenti emergenti
Consapevole dei paletti del Fairplay finanziario, ricordati anche da Ranieri “Dobbiamo rientrare in dei paramentri adesso e fino al 30 giugno 2026, poi potremo operare con più tranquillità”, Gasperini intende far tesoro del nucleo attuale della rosa giallorossa, con qualche inserimento e puntare, soprattutto, su talenti emergenti.
“Nella Roma c’è tanto, e da quello si parte” ha detto. “Mi aspetto un mercato in entrata che possa portare un miglioramento, non faremo una rivoluzione, ma la Roma ha bisogno di nuove figure”.
Ricordando poi la sua esperienza nel settore giovanile e ciò che fanno le squadre più forti in Europa – ovvero puntare sui giovani – ha detto: “Sono pochissime le società che possono prendere giocatori già affermati, devi prendere emergenti con la speranza che possano crescere. Vorrei che i giocatori che già ci sono volessero fare la migliore stagione della loro carriera, non è arrivato il momento di accontentarsi”.
Gli obiettivi: la qualificazione in Champions il primo anno
Gasperini si è detto consapevole del fatto che in una piazza come quella di Roma non viene concesso molto tempo agli allenatori “A Roma non si possono fare programmi a 10 anni”. Ranieri però a rivelato che la società considera il primo anno come un periodo di adattamento: “Ci vorrà un attimo per oleare bene tutto, gli abbiamo chiesto per un anno di conoscere tutto e poi salire sempre di più”.
A cosa si punta dunque nella prima stagione? Il nuovo tecnico della Roma ha risposto: “”Il risultato massimo è la qualificazione in Champions per quest’anno, lo scudetto non credo, poi non si sa mai. I giocatori li voglio rendere più forti, creare uno zoccolo duro e magari il prossimo anno alzare il livello dei giocatori da portare. Se hai del valore dentro anche vendere dei pezzi può essere una forza”.
L’ambiente di Roma e il rapporto con la piazza: una forza
Inevitabili dei passaggi sulla divisione dei tifosi romanisti sulla figura di Gasperini e la difficoltà di lavorare in un ambiente, come quello romano, dove c’è voglia di quei trofei che mancano da troppo tempo.
Il tecnico è stato ripetutamente messo in guardia sul clima nella Capitale, ma si dice ottimista. Con tono scherzoso ha dichiarato: “Tutti mi mettete un po’ in guardia su questa città, sulle radio, l’ambiente, la pressione, ma io da fuori penso che sia una forza. Queste energie vanno incanalate nel modo migliore, possiamo correggere qualcosa per rendere la Roma più competitiva. Se il Napoli in 3 anni ha vinto due scudetti, se il Psg ha portato Parigi ad essere capitale (calcistica ndr) d’Europa, vuol dire che i risultati si possono fare”. In un altro passaggio durante la conferenza, sempre nel merito, ha aggiunto: “Devi dare subito dei segnali importanti e portare la gente della tua parte, questa è l’ambizione più grossa, devo entrare forte in questa piazza”.
Poi ci ha pensato Ranieri, come sempre, a sdrammatizzare: “Gasperini era antipatico ai tifosi e anche a me, ma sono convinto che la Roma abbia bisogno di una personalità forte, di un allenatore sempre incavolato, che vuole migliorare sempre. Gli diamo un anno per farsi capire, i tifosi gli devono stare dietro. È una persona leale, ti guarda in faccia. Sarò un amico in disparte che proverà ad aiutarlo”.
Gasperini poi, rispondendo a una domanda sul suo no alla Juve, si è detto convinto del progetto della Roma: “Ho avuto la sensazione che la Roma fosse la strada giusta, al di là dei rischi che mi vengono elencati (ride, ndr). Ho pensato che questa fosse la situazione giusta, fantastica da poter percorrere e quindi ho ragionato questo. È quello di cui avevo bisogno e ho la convinzione di aver fatto la scelta giusta”.
La tattica di Gasperini e i giocatori adatti al suo gioco: richiesti sorriso e duro lavoro
Rispondendo a una domanda sui suoi allenamenti, noti per essere duri ha detto: “La mia preparazione? Non è mai morto nessuno… Per me è importante che si divertano, ma l’allenamento è fondamentale per stare bene e migliorare la prestazione.” Con riferimento a Pellegrini, che Ranieri aveva descritto come un calciatore che ha perso il sorriso, ha aggiunto: “I giocatori devono sorridere, io la penso come i brasiliani, bisogna creare un bel clima, ci sono già gli avversari da superare. I nemici non devono essere interni, ma esterni”.
Entrando di più sull’approccio tecnico, sullo stile di gioco tipico dell’allenatore piemontese ed eventuali analogie – preoccupanti visto il precedente – con Juric ha spiegato: “La mia esperienza è diversa rispetto a Juric, è vero che il mio modo di vedere calcio era simile ma si è evoluto. Io senza palla sto un po’ male, preferisco averla io. E quindi a me piace avere la palla noi e andarla a prendere alta, adesso lo fanno in tanti e devi avere una grande duttilità.”
Sui giocatori adatti al suo gioco, a partire da Dybala, Gasperini ha risposto: “Spero che Dybala stia bene e in salute, c’è un prospetto di squadra che deve essere chiaro, come è stata la Roma con Claudio, dove tutti spingono nella stessa direzione. Vogliamo migliorare i singoli: chi un po’ di condizione, chi di tecnica, chi di tattica, chi di personalità. Non ci sono giocatori non adatti, Paulo quando sta bene è un grande giocatore e noi dobbiamo cercare di farli stare bene”.
Sugli attaccanti, con riferimento specifico a Dovbyk e Abraham ha detto: “Gli attaccanti fanno bene con me? Forse è anche il mio modo di giocare, è una mia caratteristica che vorrei riproporre anche qui. Ora partiamo da quello che c’è (Dovbyk e Abraham, ndr) poi vedremo strada facendo”.
Ranieri sulla chiamata della Nazionale
Non erano concesse domande al di fuori del tema del nuovo allenatore, come la vicenda Ghisolfi e la chiamata di Gravina a Ranieri, per il ruolo di CT della Nazionale. Ma su quest’ultimo tema, invece di un “no comment”, Claudio Ranieri si è lasciato scappare una frase che dice tutto, ancora una volta, sulla sua lealtà e amore per i colori giallorossi: “Rispetto l’Italia, ma sono della Roma”. Poi per essere sicuro di non dover aggiungere altro ha detto ai giornalisti presenti in sala: “Per il resto, tenetevi quello che si è detto”.
La squadra si riunirà a Trigoria il13 luglio per la prima fase del ritiro precampionato. Poi dal 2 al 9 agosto si sposterà in Inghilterra per proseguire il ritiro presso il St. George’s Park. Il 26 luglio affronterà in amichevole il Kaiserslautern, al Fritz-Walter Stadion. Il 2 agosto ci sarà un’altra amichevole, con il Lens, allo Stadio Bollaert-Delelis.