Un italiano a Melbourne
Jannick Sinner dopo Adriano Panatta. L’ Australian Open dopo il Roland Garros del 1976. La vittoria finale dopo essere stato in svantaggio di due set. Il giovane prodigio altoatesino vince a Melbourne il suo primo Slam contro il numero tre al mondo, Medvedev e scrive la storia del Tennis azzurro. Un successo impensabile soprattutto per come è arrivato; due set a zero dopo un’ora e mezza di gioco in cui il russo sembra ingiocabile e già con il trofeo in mano. Servizi, scambi e una concentrazione che lasciava sperare ben poco per l’enfant prodige italiano. Eppure, colpo dopo colpo, game dopo game, set dopo set, allo scoccare delle tre ore di gioco il risultato è di due set pari. Un traguardo incredibile e una dimostrazione di forza sia fisica che mentale a dir poco prodigiosa. Basterebbe una rimonta del genere per far passare alla storia Jannick ma a volte, i piccoli grandi campioni, non si accontentano e al terzo, ultimo e decisivo set, il nostro eroe si impone con un netto 6 -3 sull’avversario. Molti hanno parlato di come, forse, più di una vera e propria impresa di Sinner, bisognerebbe sottolineare il suicidio sportivo di Medvedev in totale controllo del match: numero tre al mondo, numerose finali disputate e anche vinte sommate a un’esperienza di un tennista come lui, dimostrano come questo sport possa essere crudele e schietto con chi abbassa la guardia in sfide così importanti. Jannick lo ha fiutato, ha aspettato il suo momento ed è stato capace di dominare il gioco più volte. Ha percepito la stanchezza delle gambe avversarie e, come un supereroe della Marvel, ha assorbito le forze per generare un’impresa sportiva sorprendente. Da Nadal a Djokovic, battuto in semifinale, i compagni della Coppa Davis, il mondo del calcio e tutta Italia è lì a sostenere, abbracciare e incitare un ragazzo capace di vincere ma soprattutto di riaccendere una passione viscerale per questo sport che mancava da anni nel nostro paese. Un ragazzo che ringrazia, con gli occhi sognanti e il cuore in gola, i genitori con una dedica speciale, rimarcando l’importanza della libertà per un bambino di poter scegliere la strada che preferisce. Un ragazzo speciale con un dono incredibile destinato a diventare una leggenda di questo gioco.