Jannik Sinner, orgoglio italiano

La fine di un sogno, il rispetto per un extraterrestre, la conclusione di un viaggio che comunque, resta indimenticabile. Jannik Sinner perde in finale contro un’imbattibile Djokovic. Due Set a zero per il serbo, che, come con Alcaraz in semifinale, dimostra quanto conti poco la differenza d’età per lui. Una partita quasi perfetta, un primo set che ha indirizzato il match, subito, a suo favore, spegnendo per quasi metà incontro il tennista e il pubblico presente a Torino. Secondo set e titolo (settimo della sua carriera) portati a casa con più difficoltà, sia per la bravura di Sinner che ha provato a riemergere e a lottare come ci ha già dimostrato in passato, sia per una stanchezza fisiologica provata da Novak. Tuttavia, per l’ennesima volta, l’ossessione e la fame di vittorie del serbo non vengono placate da qualche ostacolo o da alcuni fischi e trova l’ennesimo trionfo della sua carriera, indomabile e implacabile. Altro anno chiuso da primo della classe, l’ottavo per la precisione e la ventiquattresima finale vinta su trentasei disputate nei Grande Slam, numeri da record. Per Sinner, rimane l’amaro in bocca di aver sbagliato tanto, troppo, contro un avversario che non lascia nulla al caso e diventa ancora più spietato quando fiuta la paura e l’insicurezza avversaria. Soffermiamoci, però, sulla bellezza e la bravura del ragazzo numero quattro al mondo, che gioca un tennis incredibile e che, nonostante stanchezza e comprensibile emozione, date dalla giovanissima età (16 agosto 2001), ha disputato un torneo formidabile, che ha tenuto milioni di italiani incollati al televisore o qualsiasi altro dispositivo che potesse trasmettere l’incontro e che ci ha regalato diverse certezze sul futuro. Una di queste, la più rassicurane è che di queste finali, in questi tornei, con questo prestigio, Jannick Sinner sarà un nome fisso, dai tabelloni di partenza, fino ad arrivare nelle fasi finali e che noi, tifosi, che aspettano un ritorno al vertice di un nome nostrano, saremo sempre lì, a tifare per lui, onorando il record che per ora già ha ottenuto, essendo, il miglior piazzamento per un tennista italiano nella classifica ATP, dal 1979. Nel frattempo, rimane solo, da inchinarsi al, forse, più forte tennista mai esistito, Novak Djokovic.