Tanto rumore per nulla: il derby di Roma termina a reti bianche
Una settimana lunghissima quella vissuta nella capitale. La grande vittoria in Champions League della Lazio e l’amara sconfitta della Roma a Praga avevano già alimentato l’ansia generale dei tifosi ed i passi falsi di Napoli e Milan rendevano ancora più importante il risultato, innalzando l’importanza di questa partita. Il derby di Roma si infuoca sugli spalti già dalle ore che precedono il fischio d’inizio: coreografie, bandiere, fumogeni e cori rendono l’Olimpico una vera arena infuocata. Tensione elevatissima. Sul campo, la situazione sarà ben diversa, dato che l’incontro finirà a reti inviolate e con pochissime emozioni. Primo tempo che vede la Roma partire aggressiva, pressando alta, rendendosi pericolosa in diverse occasioni. Troverà anche il vantaggio, poi annullato per fuorigioco, con Cristante al tredicesimo minuto. Lazio, che non tarda a controbattere e dopo lo spavento iniziale, con il solito Luis Alberto, prende un clamoroso palo. Si accende la partita, prima il miracolo di Rui Patricio su un colpo di testa di Romagnoli, poi un rigore in movimento del centrocampista spagnolo che, lasciato solo in area, non trova lo specchio della porta. Nervi tesi, prima frazione di gioco che si chiude con cinque ammonizioni, perfetto clima derby.
Nella ripresa, il ritmo cala drasticamente, con entrambe le squadre che preferiscono conservare il pareggio, senza mai sbilanciarsi troppo. Troppa la paura di perdere punti. Mourinho farà i primi cambi solo all’ottantesimo, Mister Sarri, invece, decide di lasciare per novanta minuti Ciro Immobile e preferisce tenere il bomber di riserva, Castellanos, in panchina. Partita che, nonostante le previsioni, fatica a decollare, rimane bloccata e nervosa. Un pareggio poco utile per entrambe le squadre che rimangono fuori dalle prime sette, anche se a pochissimi punti di distanza dalla zona Champions. Nella Roma la coppia Lukaku/Dybala continua a non funzionare, prestazione decisamente opaca per entrambi, mentre nella Lazio, gli esterni, nel secondo tempo, non hanno saputo sfruttare le due ammonizioni di Mancini e N’Dicka. Pesa, nella squadra bianco-celeste, l’assenza di Mattia Zaccagni, uno dei pochi, in questo inizio stagione, capace di puntare l’uomo e provare l’uno contro uno. Un pareggio, quindi, che va stretto ad entrambe le formazioni che si trovano davanti una lunga sosta, per ritrovare la condizione migliore e ripartire, per tentare, di riagganciare la zona alta della classifica, compromessa, da un inizio non stellare delle due formazioni romane.