Il calcio come fede, il centravanti e la Mecca
Sei episodi, sei racconti, sei storie diverse ma per qualche aspetto simili. Rocco Bellantone, autore de “Il centravanti e la Mecca”, tenta in un viaggio tra politica, religione e calcio di raccontare come questi mondi si incontrino e si influenzino più di quanto si possa pensare. Dal dittatore turco Erdogan e la squadra fondata da lui stesso, il Basaksehir, con l’intento di creare una vera e propria élite borghese fino ad arrivare ai nuovi acquisti da parte di emirati e imprenditori sauditi nel mondo del calcio, europeo e internazionale. Un discorso improntato, soprattutto, sul difficile rapporto tra l’Islam e lo sport, un dibattito ancora aperto e discusso in diverse zone del mondo. Molte autorità politiche e religiose, infatti, bollano questo sport come “proibito”, sia a livello pratico, ma anche a livello visivo come in Iran dove l’impedimento alle donne di partecipare agli eventi sportivi è uno strumento per garantire un maggiore controllo sulla società forzando e strumentalizzando alcune verità scritte sul Corano. Tuttavia, alcuni paesi, come quelli del Golfo, in particolar modo il Qatar, ha capito la potenzialità economica di questo gioco e anche se in maniera molto discussa, è riuscita a portare l’edizione dell’evento sportivo più seguito al mondo, i Mondiali, precisamente nel 2022. In queste storie fatte di oppressione, dittature e repressione, a volte, purtroppo, anche violenta, non mancano racconti di ribellione, tentativi di rivalsa e di reazione. Khalida Popal, che in Afghanistan, si è battuta per creare una nazionale e dare maggiori diritti alle donne che, solo perché giocatrici di calcio, marchiate come prostitute che disonoravano le proprie famiglie, è riuscita a dare coraggio alle sue coetanee che hanno accusato abusi e violenze sessuali da parte di funzionari federali, compreso il presidente Karim e che ha portato la Fifa a dover intervenire con sanzioni e multe. In questo panorama contorto, fatto di violenze, proibizioni, ribellioni, politiche, religioni e visioni diverse, mancano dei protagonisti fondamentali: i calciatori. Sono loro che riescono ad unire mondi apparentemente lontanissimi, come Salah e Manè al Liverpool o le diversissime provenienze e origini di molti giocatori francesi, come Mbappé o Pogba. Il calcio non è solo un business miliardario, citando l’autore, ma anche e soprattutto una questione di fede e quest’ultima, spesso, è il motore necessario per ampliare ed aumentare il numero di spettatori nel mondo ed è capace di scavalcare determinati confini. Un libro interessante e particolarmente utile per approfondire e conoscere una diversa visione, a cui, noi, forse, non siamo abituati, del gioco più seguito del mondo e di gettare un’utile riflessione sul futuro di determinati paesi sia da un punto di vista politico che da un punto di vista calcistico.