Roma, ti salva Matic

La Salernitana di Sousa, nonostante una salvezza già messa in archivio, non fa sconti alla Roma e strappa un due a due all’Olimpico.
Il problema della Roma di Mou è semplice: le gambe di troppi giocatori sono a Leverkusen mentre testa e cuore probabilmente sono già a Budapest per una finale di coppa valido per la qualificazione in Champions del prossimo anno. Sotto il cielo di una primavera romana che stenta ad arrivare è la Salernitana a partire meglio trovando il vantaggio al 12’ grazie all’ex Lazio Candreva. La diga di centrocampo ridisegnata da Mourinho non ingrana come dovrebbe, Camara impreciso e Tahirovic ha ancora (giustamente) bisogno di minuti nelle gambe per padroneggiare a dovere una delle zone di campo più complesse. Unica concreta risposta della Roma al vantaggio amaranto nel primo tempo è la rete di Ibanez annullata da Colombo.
Gli spalti della Sud si svuotano, i tifosi entrano in protesta per uno striscione dedicato a Roberto Rulli non fatto entrare in curva e nell’intervallo Mou attiva la girandola dei cambi, dentro Matic, capitan Pellegrini ed il rientrate Llorente.
Se di Solbakken si fatica ancora a capire quale sarà il suo effettivo futuro apporto alla squadra El Shaarawy rimane una garanzia in certe partite e al 47’ battendo Ochoa ristabilisce la parità sul tabellone luminoso.
Non passano nemmeno dieci minuti ed i campani sbloccano ancora il risultato, assist di Piatex, tacco di Dia e Rui Patricio battuto per la seconda volta. Mourinho leva Wijanldum per Abraham e Camara per l’instancabile Cristante.
Alla Salernitana il risultato va più che bene, pochi affondi, rimesse da fondo campo con tempi d’esecuzione assai discutibili da parte del messicano Ochoa
ed il giusto contenimento in mediana sembrano funzionare; il risultato è fermo sul 2-1. Mancano solo sette minuti al novantesimo quando Nemanja Matic pareggia definitivamente i conti siglando quello che sarà il definitivo due a due. Sesta a quattro punti dalla zona Champions la Roma sarà ospite della Fiorentina sabato prossimo per poi giocarsi la finale d’Europa League contro il Siviglia il giovedi dopo, in soli sei giorni Mourinho sarà chiamato
a dosare le forze da schierare in campo per capire quale sarà il futuro in Europa il prossimo anno.