Gp Ungheria: in una gara pazza vince a sorpresa Ocon davanti ad un Vettel che si espone per la comunità LGBTQ+, terzo Hamilton che torna leader.

Dopo il duello ruota a ruota di Silverstone, molti attendevano trepidamente il prosieguo della lotta mondiale Verstappen-Hamilton nel successivo round in Ungheria. Ci si chiedeva come avrebbe reagito Max Verstappen dopo essere stato sbattuto fuori nella gara precedente e in che modo Lewis Hamilton avrebbe tentato l’assalto al leader del campionato. Le qualifiche del sabato mettono in luce una Mercedes in grande spolvero che monopolizza la prima fila con Hamilton in pole davanti a Bottas, seguiti dalle due Red Bull-Honda di Verstappen e Perez. Indietro la Ferrari, con Leclerc settimo accanto a Ocon e Sainz quindicesimo dopo aver sbattuto nel Q2.
Poco prima della gara Sebastian Vettel viene messo sotto inchiesta per aver indossato una maglietta a favore della comunità LGBTQ+ durante la celebrazione dell’inno ungherese che precede la partenza. Secondo la FIA, il pilota tedesco avrebbe rotto il protocollo ma nel dopo gara la risposta di Seb è arrivata netta e puntuale: “L’ho fatto a sostegno di tutti coloro che soffrono per le regole di questa nazione, in cui invece di proteggere i bambini, li minacciano e ne compromettono la crescita. Sono felice se mi squalificano. Possono farmi quello che vogliono, non mi interessa. Lo rifarei”. Tutto finisce solo con una reprimenda ma la Formula 1 ottiene solo una pessima figura dalla vicenda, soprattutto considerando il fatto che il gesto di Vettel è arrivato proprio in Ungheria a causa delle leggi di questo paese molto restrittive in materia, adottate dal governo di Viktor Orban.
Nello stesso momento però inizia a piovere e lo scroscio di pioggia fa saltare tutti i piani e le strategie dei team. Tutti decidono di montare gomme intermedie a causa della pista bagnata e non appena scatta il via Hamilton si invola mentre dietro di lui Bottas parte malissimo, facendosi superare dalla due Red Bull e dalla Mclaren di Norris. Alla frenata della prima curva il finlandese blocca le ruote e centra in pieno la Mclaren del britannico che rovina addosso alla Red Bull di Verstappen mentre la Mercedes conclude la sua corsa investendo in pieno l’altra Red Bull di Perez. Un caos che peggiora con la manovra di Stroll che per guadagnare posizioni dopo il primo incidente mette mezza macchina sull’erba bagnata e scivola colpendo in pieno la Ferrari di Leclerc che finisce addosso all’altra Mclaren di Ricciardo, il quale finisce in testacoda. La pista è piena di detriti: per Leclerc, Norris, Bottas e Perez è il ritiro. Viene esposta la bandiera rossa e la gara viene interrotta. Norris e Verstappen riescono a raggiungere i box ma mentre per la vettura dell’inglese i danni sono troppo ingenti per poter essere riparati prima della seconda partenza, i meccanici della Red Bull riescono invece a mettere in condizioni di gareggiare la vettura dell’olandese, anche se non al massimo dell’efficienza. Intanto però è di nuovo uscito il sole e alla fine del nuovo giro di formazione tutti i piloti si accorgono all’improvviso che le condizioni ora sono da asciutto e si precipitano in massa ai box per montare gomme slick, stravolgendo l’ordine di partenza. Si crea quindi una situazione surreale dove l’unico a partire dalla griglia è Hamilton, che ha deciso di tenersi le gomme intermedie. Al via l’inglese va al comando mentre dietro di lui l’ordine dei piloti è completamente stravolto e al secondo posto c’è Russell con la Williams che però deve subito cedere posizioni per aver sorpassato in corsia box. L’ordine è Hamilton, Ocon, Vettel, Latifi, Tsunoda e Sainz mentre Verstappen è in coda al gruppo in seguito all’incidente. La scelta di gomme di Hamilton non paga poiché la pista è già asciutta e le intermedie non rendono. Lewis si ferma ai box e scivola in fondo al gruppo dietro a Verstappen. In testa alla gara, Ocon e Vettel prendono il largo mentre il resto del gruppo è rallentato da Latifi. Il canadese della Williams e lento e la conformazione della pista, ostica per i sorpassi, lo aiuta a mantenere la posizione. La gara procede in questo ordine mentre dietro i duellanti per il mondiale iniziano e rimontare. Verstappen è protagonista di un bellissimo duello nelle retrovie contro la Haas di Mick Schumacher: il piccolo Schumi resiste bene all’olandese che però alla fine ha la meglio grazie anche ad un ruotata nel momento clou ma l’erede del grande Michael promette bene per il futuro. Quando è il turno del primo pit stop Sainz ne approfitta per superare Tsunoda e Latifi davanti a lui, installandosi in terza posizione ma ormai il duo in lotta Ocon-Vettel è lontano. Il tedesco dell’Aston Martin ritarda la sosta rispetto al francese della Alpine Renault e quando rientra prova a prendergli la scia ma Esteban resiste. Arriva anche il turno del pit stop per i pretendenti al titolo: Hamilton riesce a superare Verstappen durante la sosta, frapponendo Ricciardo tra lui e il rivale. Max ha la vettura danneggiata e fatica contro monoposto meno performanti mentre invece Hamilton continua a rimontare posizioni su posizioni. A dieci giri dalla fine Verstappen riesce finalmente a sorpassare Ricciardo per l’ultimo punto disponibile del decimo posto. Hamilton a quindici tornate dall’arrivo è in scia ad Alonso, il quale si trova al quarto posto dietro a Ocon, Vettel e Sainz. La Mercedes è nettamente più veloce e la testa della corsa non troppo lontana. L’inglese tenta un primo attacco ma lo spagnolo respinge bene, tenta di nuovo ma Fernando ancora lo tiene dietro. Ha inizio così un bellissimo duello tra due grandi campioni che ci riporta alla memoria quello per il mondiale 2007 quando entrambi correvano per la Mclaren. La Mercedes ne ha nettamente di più ma Alonso da tutto sé stesso a 40 anni suonati, sbarrando la strada in maniera corretta ad ogni occasione. Lewis affianca Fernando anche in cima alla salita ma niente da fare, la difesa dello spagnolo è straordinaria e va ad aiutare in maniera determinante Ocon, consentendogli di fuggire via dalla rimonta dell’inglese, un ottimo gioco di squadra. Il duello prosegue per dieci giri. Quando ne mancano 5 al termine, Hamilton prova di nuovo in fondo al rettilineo ma anche qui Alonso chiude bene, poi blocca però una ruota in frenata e a questo punto il britannico passa. Dopo due giri è già in scia alla Ferrari di Sainz, che prova anche lui a difendersi ma non c’è niente da fare, Lewis si prende il podio. Mancano solo due giri ma per il campione in carica ormai Ocon e Vettel sono lontani. Sainz riesce invece a difendersi da Alonso in un derby tutto spagnolo negli ultimi giri, con il madrileno che chiude la gara davanti al due volte campione di Oviedo.
Esteban Ocon vince così clamorosamente il suo primo gran premio, riportando la Renault, che ora si chiama Alpine, alla vittoria dopo ben otto anni. L’ultima vittoria del team di Enstone risaliva all’Australia 2013 con Kimi Raikkonen, ai tempi del sodalizio Lotus-Renault. Al secondo posto chiude un grande Sebastian Vettel con la Aston Martin e sul terzo gradino c’è Lewis Hamilton, che torna così in testa al mondiale. Verstappen chiude decimo mentre a far segnare i primi punti dell’anno è la Williams con Latifi e Russell ai loro primi punti mondiali all’ottavo e nono posto.
Ma non è finita qui poiché nel dopo gara è arrivata la doccia fredda per Vettel e la Aston Martin. Il tedesco ha finito la benzina nel giro di rientro dopo il traguardo e i commissari non hanno trovato benzina sufficiente per le abituali verifiche tecniche post-gara che avvengono in tutti i gran premi. Il regolamento prescrive che a fine gara le vetture debbano avere un quantitativo minimo di benzina in modo che possa essere analizzato per poter convalidare i risultati e per evitare che qualcuno tenti di barare utilizzando carburanti speciali o fuori norma. Senza benzina sufficiente da poter analizzare è scattata così la squalifica che ha cancellato il secondo posto di Seb. La Aston Martin però non ci sta: il team britannico ha dichiarato che all’interno del serbatoio ci sarebbe ancora ben un litro e che ciò si potrà dimostrare smontando completamente la vettura nei prossimi giorni. Il secondo posto di Sebastian Vettel e della Aston Martin resta quindi sub-judice.
Ordine d’arrivo:
- Ocon (Alpine Renault)
- Vettel (Aston Martin)
- Hamilton (Mercedes)
- Sainz (Ferrari)
- Alonso (Alpine Renault)
- Gasly (AlphaTauri-Honda)
- Tsunoda (AlphaTauri-Honda)
- Latifi (Williams-Mercedes)
- Russell (Williams-Mercedes)
- Verstappen (Red Bull-Honda)
- Raikkonen (Alfa Romeo Sauber)
- Ricciardo (Mclaren-Mercedes)
- Schumacher (Haas)
- Giovinazzi (Alfa Romeo Sauber)
- Mazepin (Haas) ritirato, incidente ai box
- Norris (Mclaren-Mercedes) ritirato, incidente
- Bottas (Mercedes) ritirato, incidente
- Perez (Red Bull-Honda) ritirato, incidente
- Leclerc (Ferrari) ritirato, incidente
- Stroll (Aston Martin) ritirato, incidente