Sardex, la moneta virtuale dei Sardi
Per affrontare la crisi globale e per ridurre il potere bancario, un gruppo di ragazzi di Solarussa ( Ca) ha progettato un sistema economico alternativo, il Sardex.
Il sistema è semplicissimo, ricalca il più antico sistema di commercio del mondo, il baratto, un dare e avere che soddisfa in gran parte le necessità e le esigenze di chi vi partecipa.
L’anteporre i beni materiali a quelli virtuali o cartacei ha rappresentato in Sardegna e non solo negli anni passati un grande elemento di solidità.
Con l’avvento della globalizzazione , gli scambi in prossimità sono stati immolati ad una illusoria convenienza terza e questo ha scardinato un po’ le regole del sistema, mettendo in difficoltà molti imprenditori e molte economie locali.
Il Sardex si propone di diventare parte attiva del sistema economico attuale, integrandolo con un circuito di massima razionalizzazione dello scambio delle merci e dei servizi, soprattutto quelli vicinali, che dovrebbe consentire alle economie locali di rilanciarsi
In moltissimi hanno aderito e molti altri stanno aderendo in quanto, a quanto pare, questo sistema si auto garantisce e permette di ottenere sin da subito una mini linea di credito oppure la posticipazione di un eventuale debito maturato.
Questo circuito di scambio, si pensa dovrebbe permettere la crescita economica in ambienti circoscritti dove la globalizzazione , nei suoi aspetti meno positivi, ha provocato danni a volte insostenibili per le economie, in special modo per quelle più in crisi.
Il Banco dell’Equador, per esempio, dopo aver rinunciato al pagamento del debito, maturato in maniera anatocistica, nei confronti delle banche, soprattutto di quelle americane, ha adottato questa metodologia che sembra stia portando dei grandi miglioramenti alla sua economia. Tra pochi mesi sarà aperta la possibilità anche ai privati di fare uso di questo sistema e quindi i vantaggi dovrebbero essere estesi anche alla popolazione.
Antonio Bassu
17 marzo 2012