AC/DC ad Imola. Un successo per la data italiana del “Rock or Bust World Tour”
Imola, 9 luglio 2015. La città comincia a riempirsi già dalle prime ore del mattino. Un pubblico di 92.000 persone si è riversato nella provincia bolognese per assistere a quello che si preannuncia il più grande concerto dell’anno.
Dopo l’ultimo tour mondiale, che li ha visti esibirsi ad Udine nel 2010, gli AC/DC tornano nella nostra penisola, ospiti all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. La giornata inzia con un clima incerto, quasi ad annunciare pioggia. Con l’apertura dei cancelli programmata per le 14, le file per aggiudicarsi l’area pit, riservata ai primi 10000 ingressi, cominciano a formarsi molto presto. I cancelli aprono in perfetto orario, anche con qualche minuto di anticipo, e nel giro di pochi minuti l’area sottostante al palco ed il Paddock Rivazza pullulano di spettatori provenienti da tutta Italia. La musica rock è parte fondamentale della giornata, le casse sparse in giro per l’autodromo con la loro buona musica rendono più sopportabile l’attesa ed il sole cocente appena spuntato. Sono le 17 e 30, inizia la festa. Gli speaker di Virgin radio, dopo aver allestisto un dj set, salgono sul palco ed iniziano a scaldare il pubblico scalpitante con tanta musica rock alternando grandi classici a pezzi remixati, per poi lasciare spazio, dopo un paio d’ore di spettacolo, al gruppo di apertura, i Vintage Trouble. Inizia il concerto. Un’entrata carica di energia quella della band di Los Angeles che, attraverso le sue sonorità rock miste a blues ed r’n’b, ha fatto si che la serata cominciasse nel migliore dei modi, conquistando il pubblico grazie al loro stile coinvolgente accompagnato dal grande carisma e presenza sul palco del frontman Ty Taylor; una band dalle grandissime potenzialità rivelatasi perfettamente all’altezza del ruolo a loro affidato. Un’esibizione breve ma intensa quella dei Vintage Trouble che, dopo soli 45 minuti, hanno lasciato il palco a disposizione del grande evento della serata. Arrivano le 21, comincia a calare il sole e su tutti gli schermi distribuiti nell’autodromo parte il filmato che introduce la band australiana. Angus Young, Brian Johnson e compagni sono finalmente sul palco. Il brano che da il nome all’ultimo album genera un’inizio infuocato, a cui segue, immediatamente, un grande successo della band che manda letteralmente in delirio il pubblico, “Shot to Thrill”. Il concerto è al suo apice, la spettacolare scenografia ricca di esplosioni, fulmini e la grande forma in cui si trova il gruppo, va a dimostrare che, nonostante l’età, la band australiana sa ancora dominare il palcoscenico. Un veloce saluto al nostro paese da parte del frontman per poi ricominciare senza ulteriori indugi e sfoderare altri due grandi classici, “Hell ain’t a bad place to be” e la famosissima “Back in Black”, di cui il solo riff iniziale fa impazzire la zona pit sottostante al palco. E’ il turno di “Thunderstruck”, a questo punto il coinvolgimento è totale, la consueta “botta e risposta” con il pubblico è innescata; ad ogni silenzio di Johnson la risposta è solo una da parte di tutti i 92.000 dell’autodromo : “Thunder!”. Presenti nella scaletta anche brani estratti dall’ultimo album, come “Play ball” e “Baptism by fire”, ma è con i grandi classici come “High Voltage”, “Rock’n’roll train”, “Hell’s bells”, “You Shook me all night long” e “Sin City” che la band conferma di essere una leggenda del rock vivente. La serata si avvicina a chiusura e lo fa con altri due pezzi storici : “Whole lotta Rosie” e “Let there be rock”. Il momento di chiudere le danze non è ancora arrivato. Angus, l’anima della serata, torna sul palco ed esegue un lunghissimo assolo di chitarra, rivolgendone una parte in ogni direzione dell’autodromo e scandendo nel finale le note della canzone che ha reso la band famosa in tutto il mondo, “Highway to Hell”. Si arriva così all’ultimo brano della scaletta, ovvero, “For those about to rock” (We salute you) durante il quale la cornice del palco viene illuminata da fuochi d’artificio e sei cannoni, situati alle spalle della band, sparano a salve sulla folla.
“Forza Italia! Forza Imola!”, è l’urlo con cui Johnson chiude il concerto e congeda la folla acclamante. Un concerto che non ha deluso le aspettative, gli AC/DC hanno dimostrato ancora una volta, nonostante l’assenza di due membri fondamentali, di saper come offrire al pubblico uno show in puro stile Rock’n’roll.