Pensieri sparsi sulla tangenziale. svegliaginevra è tornata

svegliaginevra è tornata, e no, la minuscola a inizio articolo non è un refuso, si scrive così. L’avevamo lasciata, poco meno di un anno fa, con un’intervista nella quale ci raccontava qualche pagina della sua vita dopo l’avvincente esordio de “Le tasche bucate di felicità”, album di debutto con cui ci aveva stregato per la freschezza delle storie e la sonorità della sua voce. Bene, è del 22 aprile il nuovo album “Pensieri sparsi sulla tangenziale”, l’abbiamo ascoltato tanto e anche stavolta ci ha meravigliato. Un disco nuovo, più sperimentale, in cui la voce di Ginevra rievoca un po’ alcuni temi dello scorso disco per portarci allo stesso tempo a sonorità nuove, più pop, in alcuni casi più complesse, con qualche picco elettronico che diverte e scuote.
Tre i temi che maggiormente abbiamo colto: l’amore che, poveri noi (o no), continua a frastornarci, la confusione di questi tempi apocalittici, ma soprattutto, il desiderio di condivisione che trova la sua forma in una serie di collaborazioni pienamente riuscite.

L’amore ai tempi di un nuovo Simposio
Non è della celeberrima “metà della mela” che vogliamo parlare, ma di un amore che comunque, in un modo o nell’altro, ha ciò che intimamente intendiamo per platonico. In Quello che volevi, brano di apertura del disco, ci sembra tanto di parlare a un Simone de “Le tasche bucate di felicità”, ma:
“non sono più
Quello che volevi
Che non sono più”
Perché se la nostra metà non è comunque perfetta per natura, dobbiamo continuare a tentare gli incastri, qualunque sia l’esito, come in Odio l’inverno:
“Attenzione alle incertezze
Se poi son le stesse
Se non sono io e se non sei più tu
Ah, però che bel disastro
Siamo fatti a incastro”
La calma che non c’è
State cercando una canzone per dimenticare gli ultimi strascichi della pandemia? Ascoltate Numeri dispari. Nella speranza di trovare una tangenziale sempre sgombra, ascoltando il disco, si sente con prepotenza il tentativo di dare un ordine a quei pensieri che, quotidianamente, soffochiamo nel caos delle nostre giornate. Con la lucidità di chi sa fare cantautorato, svegliaginevra lascia emergere i bisogni di chi prova, con fatica certo, a lasciarsi vivere con la leggerezza che ci meritiamo. La confusione impera, la calma dobbiamo sudarla:
“Autogestione di soluzioni
Che non hanno retto
Posso nascondermi adesso”
da Calma
E ancora una volta si evidenzia l’importanza della musica, perché le canzoni d’autore sono lezioni che non hanno prezzo.
E così, ancora una volta, la scrittura è mezzo salvifico, strumento per vivere a pieno: serve per stare bene, serve per stare male. […] capire, ballare, immaginare; come in Un pezzo mio.
Collaborazioni top
Il disco ha una sua forte identità che rispecchia tanto quell’idea che avevamo di svegliaginevra, tuttavia è cambiata, migliorata. Ma come se non bastasse, “Pensieri sparsi sulla tangenziale”, ci regala una serie di collaborazioni che non sarebbero potute riuscire meglio. In ognuna, risalta la versatilità della cantautrice che, calata nella realtà sonora di ognuno dei partecipanti al disco, esalta il genere e la propria essenza, dal feat con CIMINI e M.E.R.L.O.T che sanno un po’ di casa indie, al pop di Imperfetto con gli Zero Assoluto, passando per l’elettropop di cmqmartina che, lo ammettiamo, con Come ci pare, ci è piaciuta tantissimo.

Sperimentale e policromatica, svegliaginevra non ha deluso le aspettative e ci ha regalato un album perfetto per questa nuova stagione di eventi. Con l’augurio di sentirla al più presto dal vivo, ci accontentiamo di sentire un’ultima traccia.