Grecia: bozza accordo in mano alla Troika. Domani parola all’Eurogruppo
Alla fine Alexis Tsipras, il vincitore delle ultime elezioni in Grecia, ha dovuto fare un passo indietro. Non si tratta di una vera a propria ritirata, ma il leader di Syriza dopo alcuni “no” secchi arrivati da Bruxelles alle sue proposte ha dovuto cedere in direzione di un’accordo con la tanto odiata Troika.
L’ala più oltranzista del partito però, non ha apprezzato la decisione di Tsipras che adesso si trova a fare i conti con le critiche di coloro che non avrebbero voluto indietreggiare nemmeno di un millimetro.
Ma ormai Tsipras, ha intrapreso la strada del dialogo e va in cerca di un’accordo per lo sblocco degli aiuti che l’Europa ha intenzione di dare alla Grecia. Il documento di accordo proposto da Atene è arrivato ieri sera sul tavolo di Unione Europea, Fondo monetario internazionale e Banca Centrale Europea, ovvero la vituperata Troika. La bozza composta da tre pagine verrà esaminata con attenzione, “valuteremo le misure con spirito costruttivo” è il commento che arriva da Bruxelles.
Con molta probabilità una risposta arriverà già nel corso dell’Eurogruppo di domani. In caso di risposta affermativa della Troika, il primo risultato positivo ottenuto da Tsipras sarà lo slittamento della fine del programma di aiuti dal 28 febbraio a fine giugno. Si tratterebbe di una boccata d’aria per la Grecia che intanto avrebbe il tempo per rinegoziare con la triade Ue, Fmi e Bce un nuovo contratto a lungo termine.
Secondo le anticipazioni pubblicate oggi dal quotidiano tedesco “Bild” Atene presenterà un piano da 7 miliardi: Tsipras intende recuperare dal contrasto al contrabbando della benzina 1,5 miliardi di euro; dal contrasto al contrabbando delle sigarette 800 milioni; 2,5 miliardi dovrebbero arrivare con una patrimoniale sui ricchi; e 2,5 miliardi da introiti fiscali arretrati. Il piano prevede anche il blocco della confisca delle case ai più poveri, ma mantiene alcune norme imposte dalla Troika: tagli ai lavoratori statali e austerity.
L’accordo tra Grecia e Europa viene vissuto dalla parte più oltranzista di Syriza come una resa incondizionata di Tsipras. Tanto che, Manolis Glezos, partigiano novantaduenne deputato di Syriza, ha fortemenete criticato la decisione di Tsipras: “Non ci può essere un patto fra un tiranno e lo schiavo, così chiedo perdono ai greci per aver cooperato a costruire questa illusione”.
di Marta Panicucci
23 febbraio 2015