Venezuela, elezioni parlamentari e regionali per il 27 aprile

Le prossime elezioni parlamentari e regionali in Venezuela, previste per il 27 aprile 2025, rappresentano un momento cruciale per la politica del paese sudamericano. Questo appuntamento elettorale segue una serie di sviluppi significativi e controversi, tra cui le recenti elezioni del 2024, che hanno visto il presidente Nicolás Maduro riaffermare il suo potere, nonostante le critiche internazionali sulla trasparenza del processo. La situazione politica in Venezuela è caratterizzata da una forte polarizzazione, con l’opposizione che accusa il governo di Maduro di manipolare il sistema elettorale per mantenere il controllo delle istituzioni.
Le elezioni di luglio 2024, che hanno riguardato il rinnovo del Parlamento, sono state un banco di prova per la democrazia venezuelana. Nonostante il boicottaggio da parte di molti gruppi dell’opposizione, accusando il governo di non garantire condizioni di libertà e giustizia, Maduro ha dichiarato una vittoria trionfante. Secondo i risultati ufficiali, il partito socialista ha ottenuto una netta maggioranza (51,2% dei voti), ma l’assenza di osservatori internazionali credibili e le denunce di brogli elettorali hanno sollevato dubbi sulla legittimità dei risultati. Il contesto internazionale, con sanzioni e pressioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, ha reso ancora più complicata la lettura di queste elezioni.
Le elezioni di aprile 2025 si svolgeranno in un contesto simile, ma con alcune variabili che potrebbero influenzare i risultati. Il governo di Maduro ha promosso riforme costituzionali e cambiamenti nel sistema elettorale, ma le critiche non sono mancate. Da un lato, la partecipazione delle forze politiche di opposizione potrebbe essere più consistente rispetto al 2024, grazie a una leggera apertura da parte del governo e alla pressione della comunità internazionale, che spinge per un voto più libero e inclusivo. Tuttavia, rimane alta la preoccupazione per l’integrità del processo elettorale e per le possibili irregolarità.
Le opposizioni hanno già annunciato che non parteciperanno alle consultazioni del 2025 fino a che Caracas non rispetterà il risultato delle presidenziali dello scorso 28 luglio, in cui rivendicano la vittoria del candidato conservatore Edmundo Gonzalez. Le autorità venezuelane hanno proclamato la rielezione di Nicolas Maduro senza pubblicare i verbali elettorali che lo proverebbero. Circa 21 milioni di elettori sono chiamati alle urne per scegliere i 277 deputati dell’Assemblea nazionale (An, il parlamento), i governatori dei 23 stati federati e del distretto federale della capitale Caracas, oltre che i rappresentanti dei rispettivi Consigli legislativi statali.
Maduro, che ha 61 anni, governa il Venezuela in modo autoritario dal 2013: è a capo del Partito Socialista Unito del Venezuela e nel corso degli anni ha aumentato molto la repressione del dissenso, ha arrestato oppositori politici e dissidenti e ha quasi azzerato la libertà di stampa. Da tempo sta attraversando una grossa crisi di consensi, a causa soprattutto del pessimo stato dell’economia nazionale. Il governo di Maduro ha cercato di gestire questi problemi attraverso politiche di austerità e di alleanze internazionali, in particolare con la Russia e la Cina, ma il malcontento popolare non è mai stato così diffuso. Le elezioni di aprile potrebbero essere viste come un termometro della fiducia popolare nel governo, non solo nelle grandi città, ma anche nelle regioni più povere del paese, dove la disillusione con la politica è crescente.