Il centrosinistra vince le presidenziali in Uruguay
Yamandù Orsi sarà il nuovo presidente dell’Uruguay. Il candidato della coalizione di centrosinistra, Fronte Amplio (FA), ha vinto domenica nel ballottaggio con il candidato del centrodestra, Álvaro Delgado. Al primo turno, Delgado aveva ottenuto il 27% dei voti, contro il 44% di Orsi. Tuttavia, nell’ultimo mese la distanza tra i due si era assottigliata notevolmente, portando poi al ballottaggio di domenica. Alla fine, il candidato del centrosinistra ha battuto quello del centrodestra ottenendo il 49,8%, contro il 45,9% del secondo. L’Uruguay è una repubblica presidenziale: il vincitore sarà infatti anche capo del governo.
«Sono favorevole a un dialogo nazionale», ha affermato Orsi dopo la vittoria. «Ovviamente porteremo avanti la nostra visione, ma sempre ascoltando con attenzione quello che dicono gli altri», ha precisato. Orsi, che guiderà un paese di 3,4 milioni di abitanti, considerato una delle democrazie più solide in Sudamerica, ha affermato che la sua vittoria preannuncia un “cambiamento”, che però non sarà “radicale”. Ex insegnante di storia al liceo, Orsi iniziò a fare politica quasi venti anni fa, all’interno del Movimento di Partecipazione Popolare (MPP), partito dell’ex presidente José “Pepe” Mujica, che lo sostiene e che è ancora molto influente, nonostante non ricopra più ruoli politici dal 2018. Dal 2018 al marzo di quest’anno, quando ha scelto di candidarsi per le presidenziali, Orsi è stato presidente della regione di Canelones, nel sud del Paese. Durante il suo mandato, ha cercato di attrarre le grandi aziende e investimenti internazionali. Si ricorda come uno dei suoi successi più importanti l’aver portato Google a costruire il suo data center a Parque de las Cilencias, una delle dodici zone economiche dell’Uruguay.
In queste elezioni, Yamandù Orsi si è candidato con Fronte Amplio, una coalizione di centrosinistra che integra socialisti, comunisti e democristiani. La campagna elettorale è stata dominata dal tema della sicurezza. Nonostante un alto reddito pro capite e disuguaglianze meno marcate rispetto al resto del continente, negli ultimi anni si sono intensificate nel paese le violenze legate al traffico di droga. Orsi si è detto inoltre favorevole a sostenere il settore privato, attraverso incentivi alle aziende, promettendo però nuove tasse basate su un sistema proporzionale, aumentandole cioè ai più benestanti del Paese. Inoltre, Orsi si è detto favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia. In Uruguay, la sinistra è ancora notevolmente influenzata dalla figura e dall’eredità politica di Mujica, che introdusse leggi avanzate in tema di diritti civili, come l’aborto legale, i matrimoni tra persone dello stesso sesso e la legalizzazione della marijuna.
Álvaro Delgado, candidato di centrodestra sconfitto in queste elezioni presidenziali, si è congratulato con il suo avversario, riconoscendo la sconfitta: «Oggi gli uruguaiani hanno definito chi eserciterà la presidenza della repubblica e voglio mandare da qui un forte abbraccio al vincitore». Delgado è stato deputato e senatore, candidato nello stesso partito del presidente uscente, Luis Alberto Lacalle Pou, di cui ne è stato anche il segretario durante la sua presidenza. Ottenne notorietà durante la pandemia da Covid-19, durante la quale fu incaricato di rappresentare il governo alle conferenze stampa sull’andamento della diffusione del virus. In generale, la popolazione uruguayana era rimasta soddisfatta della gestione dell’emergenza e lo stesso Delgado ha puntato molto su questo aspetto durante la sua campagna elettorale.