Bankitalia, debito pubblico record: 2.169 mld
Il debito delle Amministrazioni pubbliche è incrementato a febbraio 2015 di 3,3 miliardi rispetto a gennaio dello stesso anno, aumentando a 2.169,2 miliardi e toccando il massimo storico, sopra il precedente picco di 2.167,7 miliardi del luglio 2014. A comunicarlo è Bankitalia nel supplemento al Bollettino statistico: “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”.
Nel primo bimestre dell’anno in corso le entrate fiscali contabilizzate nel bilancio dello Stato sono risultate pari a 58 miliardi, in misura sostanzialmente immutata rispetto allo stesso periodo del 2014. Nei primi due mesi del 2015 le entrate tributarie sono state pari a 57,95 miliardi, mentre nei primi due mesi del 2014 ammontavano a 58,21 miliardi.
Stando a quanto emerso dall’indagine sul credito della Banca d’Italia effettuata sulle principali banche italiane, rimane invariata, nel primo trimestre, la domanda delle imprese per gli investimenti fissi, mentre segna un incremento quella per scorte/capitale circolante e ristrutturazione e rinegoziazione del debito.
L’istituto di vigilanza, ad esito dell’indagine sul credito nell’eurozona, evidenzia inoltre come “nel primo trimestre 2015 sia proseguito l’allentamento dei criteri di offerta dei prestiti a imprese e famiglie”, in scia alla “maggiore concorrenza tra le banche e al miglioramento della liquidità degli intermediari”. Per il trimestre in corso le banche “si attendono un ulteriore, lieve allentamento delle condizioni di offerta dei prestiti alle imprese”. “Il miglioramento delle politiche creditizie si è tradotto soprattutto in una ulteriore riduzione dei margini applicati alla media dei prestiti e, per le erogazioni alle imprese, in un lieve aumento dell’ammontare concesso”, sottolinea Bankitalia, precisando che “secondo le valutazioni degli intermediari, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta invariata, quella delle famiglie è aumentata. Nel trimestre in corso la domanda di finanziamenti, sia delle imprese sia delle famiglie, si rafforzerebbe in misura significativa”. I criteri di offerta per i prestiti alle famiglie resterebbero invece invariati.
Giuseppe Ferrara
15 aprile 2015