THE SONNABEND COLLECTION
Fino al 29 settembre 2013 il secondo piano di Ca’ Pesaro sarà la dimora prediletta per la collezione straordinaria di Ileana Sonnabend, una delle più influenti scopritrici di artisti della seconda metà del Novecento. Celebre per la sua forza di carattere e per il suo gusto eclettico e visionario, qualità rivelatesi essenziali per comprendere e inevitabilmente promuovere le novità artistiche provenienti dall’Europa e da oltre Oceano, Ileana Schapira, prima moglie del noto gallerista Leo Castelli e successivamente di Michael Sonnabend, ha fortemente sostenuto l’arte in ogni sua forma, trasformando sia le sue gallerie aperte a Parigi e New York prima con Castelli (1939; 1957), poi con Sonnabend (1962; 1970), sia la sua collezione in veri e propri avamposti per la storia dell’arte contemporanea, luoghi attraverso i quali vengono a rivelarsi i grandi artisti prima che essi potessero essere classificati e conseguentemente storicizzati.
L’esito della felicissima collaborazione a lungo termine con la Sonnabend Collection e la Sonnabend Collection Foundation permette al visitatore di poter fruire di un itinerario il più completo possibile della storia dell’arte dell’intero XX secolo, fornendo uno sguardo di insieme che, non venendosi a bloccare bruscamente, permette di cogliere non solo le differenze, ma sopratutto le costanti che legano i grandi fenomeni artistici contemporanei.
Con una “leggerezza consistente”, la medesima che caratterizzava la signora Sonnabend, ci sono mostrati i più famosi ed essenziali percorsi di ricerca del secondo Novecento: dal Neo Dada arrivando alla Pop Art per passare successivamente dal Minimalismo all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo espressionismo ed arrivare alla fotografia contemporanea.
Ecco, allora, che al secondo piano, prendono vita, in un colloquio che promette di non voler e dover finire mai, opere del calibro di Figure 8 di Jasper Johns (1959), Interior (1956) di Rauschenberg, Roast Beef (1961) di Oldenburg, Little Aloha (1962) di Lichtenstein , Andy Warhol con Nine Jackies (1964) senza dimenticare i lavori di Jeff Koons, Steinbach, Artschwager , Schifano, Merz, Pistoletto fino a giungere a quelli di Arman e Christo come esponenti del nuovo realismo e alla fotografie contemporanee di Sugimoto, Esser, Becher.
Finisce questo percorso inaspettato la grande sala dedicata alla Minimal Art, espressione artistica particolarmente cara alla Sonnabend, e nella quale sono raccolti alcuni lavori dei più significativi esponenti del movimento (Judd, Favin, Morris), opere nelle quali i materiali industriali si sposano con le geometrie elementari singole o ripetute e divengono occasione di riflessione per alcuni artisti successivi, primo fra tutti Sol LeWitt.
Quella del secondo piano di Ca’ Pesaro, è, conseguentemente, una mostra che pone in evidenza lo spirito di Ileana Sonnabend ed è espressione tangibile della sua passione e della sua vocazione per il nuovo inteso come rinnovamento e non come perdita del passato, una collezione che non è accumulo di oggetti ma un insieme di momenti e linguaggi, una mostra che ci permette di protenderci in avanti e non rimanere fermi nella nostra posizione.
Didascalia immagine
Jasper Johns, Figure 8, 1959, encausto su tela, 51×38 cm, © Jasper Johns, by SIAE 2013, © Sonnabend Collection, New York.
Scheda tecnica.
The Sonnabend Collection, fino al 29 settembre 2013, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’arte Moderna, Santa Croce, 2076, Venezia.
Orario: dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso il lunedì.
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 7,50 euro.
di Giulia Jurinich