Antonella Zaggia. Cartemarcíe. Gioielli di carta
Cartemarcìe. Carta macerata. È la cartapesta la protagonista della mostra Antonella Zaggia. Cartemarcìe. Gioielli di carta, che si terrà fino al 17 settembre presso Casa Goldoni a Venezia. Questo materiale è utilizzato dall’artista veneziana, da anni impegnata in ambito teatrale, per la realizzazione di lavori di enorme suggestione visiva, di gioielli che non hanno nulla da invidiare alle più eclettiche creazioni orafe.
La tecnica del papier mâchè, conosciuta ai più con il nome di cartapesta, risale al III secolo d. C., viene descritta per la prima volta in Italia nel Vocabolario del Baldinucci (1681), ed è da sempre legata al mondo dell’arte, si pensi a tal proposito non solo al suo utilizzo nel teatro dei burattini, ma anche nella produzione plastica del Quattrocento.
La carta macerata si forma da un impasto a base di carta a brandelli o in polvere che viene ammollata in acqua, pestata e legata con un collante fino a renderla una pasta malleabile; tale composto modellabile può assumere tutte le forme che desideriamo ed una volta cotta in forno ad altissime temperature o seccata semplicemente all’aria, mantiene l’aspetto da noi deciso per lei. Tale composto, frutto di una tecnica apparentemente semplice, diventa nelle sapiente mani della Zaggia un materiale magico e prezioso, un materiale che permette ai sogni di prendere vita; ecco, quindi, che nascosti come bimbi birichini all’interno della dimora di Goldoni, le creazioni estremamente sfiziose dell’artista prendono il sopravvento, chiedendo al visitatore di scovarle, di ammirarle, di poterne godere almeno una volta.
Attraverso un percorso tematico che si suddivide in cinque serie (Vanese, Aria, Geometrie sommarie, Soase, Etna in barena), l’occhio del fruitore si riempie dei colori delle spille Papaveri Rossi, del verde e dell’oro delle spille a forma di Bisi (pisellini), della poesia delle nuvole cariche di pioggia di Nuvole de piova.
La carta si fonde con la foglia d’oro, con quella di argento fino a giungere all’uso dell’antica avventurina di Murano (pasta cristallina translucida al cui interno sono immerse pagliuzze di metallo ad imitazione di un certo tipo di quarzo) e alle minute conterie (perline tondeggianti in pasta di vetro, di varie forme e colori), nobilitando da un lato se stessa e dall’altra il materiale che va ad unirsi ad essa: la carta come mezzo di espressione prediletto per sconfiggere il grigiore della nostra vita, per tornare a vedere, per tornare a sorprenderci. E il visitatore si sorprende nel vedere come un bene considerato oggi troppo comune, la carta appunto, sia invece così preziosa, come essa si mascheri per divenire altro, e come questo mutarsi, celarsi si inserisca perfettamente all’interno dello spazio espositivo in particolare e all’interno di Venezia in generale.
I sessanta gioielli dell’artista veneziana attualmente in mostra ci permettono di sognare; ci spingono a non dimenticare il potere dell’immaginazione, in quanto quest’ultima è l’unica forza che ci permette di non perderci nel grigiore della nostra esistenza e dei suoi dolori, l’unica che ci permette di sorridere, di sorprenderci e di guardare oltre le apparenze puntando esclusivamente alla sostanza.
Didascalia immagini.
Antonella Zaggia, Serie Aria, Nuvole de piova, spilla in carta macerata, fili di nylon con gocce di resina, perle varie a lume, acquarello e guache, Venezia.
Scheda tecnica.
Antonella Zaggia. Cartemarcìe. Gioielli di carta, fino al 17 settembre 2013, Casa di Carlo Goldoni, San Polo 2794, Venezia.
Orario: dalle 10.00 alle 17.00. (La biglietteria chiude alle 16.30). chiuso il mercoledì.
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 3,50 euro.
di Giulia Jurinich
28 luglio 2013