Petite maman: la sensibilità dei bambini

Petite maman è un film del 2021 diretto da Céline Sciamma, regista brillante di Ritratto di una giovane in fiamme e sceneggiatrice di Les Olympiades.
Petite maman è stato presentato in anteprima nel 2021 in concorso al 71º Festival internazionale del cinema di Berlino ed ha ricevuto ottime critiche.
Il racconto, ben strutturato, è incentrato sui sentimenti di Nelly: una bambina che tenta a tutti i costi di conoscere a fondo la madre e il suo malessere interiore.
Nelly ha otto anni ma è molto matura, soprattutto ora che la nonna è morta e la madre, Marion, è molto giù di morale.
La famiglia si reca nella casa dove Marion è cresciuta insieme a sua madre e tutti i ricordi diventano tangibili. Nelly non sa molto dell’infanzia di sua madre ma è molto curiosa e immagina le sue giornate tipo.
Un giorno, dopo che Marion parte lasciando Nelly con il padre, la bambina esplora il bosco vicino alla casa e incontra una bambina della sua età di nome Marion.

Va a casa sua, gioca con lei, insieme costruiscono una capanna in mezzo alla natura e tra le due si instaura un forte legame d’affetto.
Ma la bimba di nome Marion altro non è che la proiezione di Nelly di sua madre da piccola, scaturita dal suo desiderio si conoscere di più sul passato della famiglia.
Nelly vuole proprio scavare nel profondo e conoscere i pensieri reconditi di sua mamma, scandagliare ogni attimo di quotidianità per sciogliere tutte le distanze tra lei e Marion.
Distanze create dall’inquietudine che connota Marion da sempre e che fanno preoccupare Nelly, perché i bambini sono dotati di una sensibilità speciale.
Spesso non ce ne rendiamo conto di quanto possano essere empatici i più piccoli e di quanto possano comprendere le emozioni degli adulti.
Non bisogna trascurare la loro capacità di lettura della realtà, la quale, pur essendo filtrata dalla naturale immaturità, riesce a cogliere anche le più piccole sfumature.

In alcuni bambini questa sensibilità è più sviluppata, come nel caso di Nelly che coltivando una sua fantasia riesce ad arrivare al nucleo della sua ricerca.
Chiacchierando con la piccola Marion riesce a conoscere il mondo che la circondava, i suoi sogni e le sue paure. Fondamentale per Nelly è dialogare sullo stesso livello con sua madre: il livello dell’infanzia, dove le parole non sono pesate e la genuinità dei gesti rende i rapporti più sinceri.
È un momento magico quello in cui Nelly, dopo aver salutato per sempre Marion bambina, rivede sua madre e con naturalezza parla con lei. Ora la conosce davvero, ora è pronta a non darsi più la colpa per gli sbalzi d’umore della mamma, ora ha capito che ognuno ha le sue fragilità.
Ma possono essere superate con la comprensione e l’amore.
Josephine Sanz è l’attrice che interpreta la piccola Nelly ed è un prodigio, il suo modo naturale di approcciarsi alla recitazione è davvero notevole.
In assoluto il fiore all’occhiello del film!
