La recensione di Girl
Parliamo di un film che tempo addietro è passato al Festival di Cannes ed è stato portato alla gogna pubblica nello Stivale: Girl di Lukas Dhont.
E se in Patria Girl è piaciuto talmente tanto che è stato il film belga candidato agli Oscar, l’accoglienza in Italia non è stata affatto scontata. Nonostante sia passato un po’ di tempo andiamo a ripercorrere la storia di questo film, che, riportato nelle piattaforme, può far scoprire un mondo nuovo a chi non l’ha visto.

I precedenti sul tema dovrebbero incoraggiare (Chiamami col tuo nome di Guadagnino lo scorso inverno aveva incassato quasi 5 milioni, con la miglior media-sala del periodo), ma resta comunque indiscutibile il fatto che l’omosessualità in Italia è ritenuta da molti ancora un tabù.
Ed è per questo che – augurandoci un avvenire d’avanguardia in riguardo alle questioni di genere – ci sembra doveroso rassicurare gli spettatori più conservatori, asserendo a gran voce che, malgrado l’apparenza, Girl non è un film sull’omosessualità.
Proprio come per il film di Guadagnino infatti, anche per il lavoro di Dhont l’incertezza sessuale diventa un meccanismo narrativo necessario a raccontare dell’altro. E per «altro» si intende la vita, l’adolescenza, il gioco di crescere cadendo per poi risalire su.
Il sedicenne Victor Polster, ballerino convincentissimo anche in campo recitativo (Miglior attore al Certain Regard), veste infatti i panni di Lara, una ragazza nata nel corpo di un uomo che decide di iniziare una cura ormonale che le consentirà di cambiare sesso.
Un percorso tortuosissimo, fatto di incertezze, di discriminazioni, di conflittualità familiare. Insomma un passaggio cruciale, le cui acredini però, se prese in valore assoluto e pesate al netto della confezione esterna, sono appartenute o appartengono al cammino di tutti noi.

Una storia adolescenziale classica, tipica del miglior Xavier Dolan (il tema di fondo è pur sempre lo stesso di Laurence Anyways) ma che, a differenza del regista canadese, Dhont sceglie di raccontare senza barocchismi, con uno stile di regia garbato ed una macchina da presa quasi intimidita dalla presenza di Lara in campo.
La protagonista, dal canto suo, cerca in scena la sua vera identità, specchiandosi in ogni dove per capire quale dev’essere la scelta giusta, quale il volto da dare alla sua vera essenza.
Allo spettatore non resta che osservare in disparte, riflettendo sul fatto che in fondo, per quelle titubanze ci siamo passati proprio tutti.
Voto: 8.5/10
Scheda Tecnica di Girl
TITOLO: Girl
USCITA: 27 settembre 2018
REGIA: Lukas Dhont
SCENEGGIATURA: Lukas Dhont e Angelo Tijassens
DURATA: 105′
GENERE: drammatico
PAESE: Belgio, 2018
CASA DI PRODUZIONE: Dirk Impens (Menuet)
DISTRIBUZIONE (ITALIA): Teodora
FOTOGRAFIA: Frank Van den Eeden
MUSICHE: Valentin Hadjadj
MONTAGGIO: Alain Dessauvage
CAST: Victor Polster, Arieh Worthalter, Olivier Bodart, Tijmen Govaerts, Katelijne Damen