Fenomeno MadBid: truffa o affare?
Le aste online sono la frontiera dell’ultimo decennio e, da qualche tempo, una delle basi più prolifiche e proficue dell’e-commerce. Alzi la mano chi non ha mai sognato un’auto da urlo a poche centinaia di euro, un I-Phone ultimo modello a prezzo stracciato e aggeggi (non proprio indispensabili) a pochi centesimi! Chi è senza peccato…
Le piattaforme nate a questo scopo stanno pian piano invadendo il web e l’offerta inizia a farsi veramente interessante…soprattutto per chi le gestisce. A dire il vero da qualche tempo questi siti stanno invadendo non solo il mondo del cyberspazio, ma con messaggi espliciti compaiono ormai un po’ in tutti i mezzi di informazione, dai giornali, alla radio, alla TV. Proprio in televisione ci si imbatte in questi giorni in una pubblicità (molto accattivante a dir la verità) che promette oggetti fantastici a prezzi pazzeschi: una rivoluzionaria piattaforma di acquisti che permette di rialzare la propria offerta di un solo centesimo, partecipando ad aste con valore iniziale uguale a zero centesimi di euro. Il suo nome è MadBid.it. Fin qui nulla di male e, per certi versi, nulla di eccezionale…le cose si fanno interessanti andando a spulciare le modalità reali di vendita degli oggetti sopracitati. Il guadagno per l’acquirente, a prima vista, appare chiaro nel caso ci si riferisca alla somma visualizzata nelle aste chiuse. Facciamo un po’ di esempi: IPad aggiudicati per poco più di 10 euro quando il prezzo di vendita si aggira intorno ai 600; reflex digitali del valore di 1125 euro comprate a quasi 25 euro; Fiat 500 portate a casa a 300 euro e rotti, quando il mercato le valuta intorno ai 15.000; e via dicendo. Fantastico, stupendo, magnifico! Ma non sembrerebbe essere così, o per lo meno non è tutto oro quel che luccica. Il “giochino” delle aste di questo sito si basa su un’idea tanto geniale, quanto truffaldina: in pratica l’asta parte da 0,00 € e il valore viene (in teoria) aumentato ogni volta di 0,01 € ma, in realtà, questo piccolo centesimo andrà ad influire solo sul prezzo finale (somma di tutte le puntate) perché, in effetti, chi alza la posta non sta puntando quel centesimo ma un Bid. E che diavolo sarebbe un Bid, direte voi? Semplice: è un credito che voi comprate, in base alle offerte proposte dal sito, a 10, 25, o 30 centesimi di euro. In pratica voi andrete a comprare un telefono per soli 20 € ma, in realtà, a questo prezzo, che corrisponderete ad asta conclusa, dovrete aggiungere il valore dato dalla somma di tutte le vostre singole puntate. Ricapitoliamo: quando vi registrate comprate dei crediti (Bid) per poter effettuare le puntate. Al momento con 10 € vi aggiudicate 80 Bid (0.125 €/credito) perciò quando andate a puntare fate lievitare il prezzo di un solo centesimo mentre quello che vi esce dalle tasche è dodici volte tanto. Fatti due conti il gioco varrebbe la candela per alcuni oggetti ammesso che il risparmio sia tanto (e lo è) e le puntate del singolo giocatore siano poche. Ricordate? Geniale e truffaldina. Qui sta l’idea geniale perché il risparmio finale per il vincitore dell’asta è tale che molti sono spinti a tentare; chi non vince però spende comunque e chi ci guadagna è sempre e comunque il gestore: e il guadagno è nell’ordine di parecchie migliaia di euro. Inoltre alcune aste di oggetti di particolare valore prevedono un rialzo fissato di 6,7 o 8 Bid per ogni singolo centesimo, che potremmo indicare come moltiplicatore. Nel tutorial del sito viene spiegato bene come funziona un’asta: peccato non ci sia neppure un riferimento al fatto che la singola puntata non è di un solo centesimo ma di qualche decina di centesimi. Facciamo un esempio esplicativo ripreso dal sito di Andrea Lanfranchi, www.anlan.com, dove si spiega chiaramente il meccanismo: un “fortunato” acquirente si è portato a casa un bel Notebook a 34,17 Euro. Questo in teoria…perchè non sappiamo quante volte l’acquirente abbia rilanciato (spendendo Bid) e quindi non possiamo sapere quanto effettivamente abbia pagato in totale. Quello che però sappiamo è quanto MadBid abbia incassato da questa asta perché sono proprio loro a dircelo. Dunque: ogni offerta aumenta il prezzo di 1 centesimo, quindi questa asta ha ricevuto 3417 offerte di rilancio. Tuttavia in quest’asta è stato imposto un moltiplicatore x6: questo significa che ogni rilancio richiedeva 6 Bid per fare aumentare il prezzo di 1 centesimo. Quindi sono stati spesi dagli offerenti un totale di 3417 x 6 Bids = 20.502 Bids. Mettiamo che ogni Bid valga 0,25 Euro: quindi 20.502 Bids x 0,25 € = 5.125,50 €! Prezzo a cui va aggiunto il valore finale di vendita, che ovviamente il vincitore dell’asta deve pagare, ovvero altri 34,17 €. Per vendervi un portatile da 600 Euro MadBid ha incassato oltre 5000 Euro. Chi ci guadagna davvero?
In teoria (e probabilmente in pratica) nulla di illegale, fatta eccezione per qualche mancanza nelle spiegazioni, ma il rischio di dipendenza e spese enormi per non riesce ad acquistare nulla è molto elevato. In effetti molti nel web parlano del sito come di una lotteria più che di un’asta. Un fattore non secondario difatti spinge a queste considerazioni: il tempo di attesa per l’asta si resetta ad ogni puntata (può variare dai 20 ai 120 secondi) e perciò il tempo totale può essere, in teoria, infinito e comunque senza una scadenza certa. Inoltre, fatta questa considerazione, potremmo affermare che non saremo mai certi di quanta gente partecipa ai rilanci, potendo tutti entrare o uscire dalla “competizione” in ogni momento. Un ultimo problema sollevato dagli utenti della rete è quello relativo agli stessi partecipanti: spesso i nomi visualizzati sono gli stessi in più aste e da qui il dubbio che ci sia un qualche programma che rilancia automaticamente il prezzo, falsando la compravendita.
Da parte mia posso dire che le informazioni reperite su internet sono varie e dettagliate: non si può dire lo stesso riguardo i comuni mezzi di informazione come la Tv (che anzi pubblicizza il sito) e i quotidiani cartacei (che stando allo stesso sito osannano la novità commerciale proposta da MadBid). Avventurarsi in questo tipo di aste può essere pericoloso: meglio istruirsi per bene. Speriamo che qualche informazione in più possa far bene a molti.
Luca Bolli
14 febbraio 2012