Metodo Stamina, Lorenzin: ‘Rammaricata per le famiglie ma a Vannoni ha risposto la scienza’
Stamani il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha affermato, nel corso di un’intervista su Rai radio 1 che: «La sperimentazione clinica di Stamina è iniziata in deroga alle norme della sperimentazione valide in tutto il mondo, andando oltre alle normali procedure applicate nei metodi scientifici. Nonostante queste deroghe ci sono dei paletti posti della legge: che la sperimentazione sia ripetibile e che non sia pericolosa per i pazienti. Vannoni con grande ritardo ha presentato il protocollo che è stato esaminato dai massimi esperti di terapie cellulari in Italia, e non certo dal ministro, che non e uno scienziato. E gli esperti hanno stabilito che il metodo non era ripetibile, e che è molto insicuro per i pazienti. Noi avevamo chiesto anche se si potevano fare modifiche, ma ci hanno risposto di no, che non si potevano fare. A quel punto il comitato si e espresso nel modo che sappiamo».
La Lorenzin ha inoltre detto: «A Vannoni non rispondo, perché gli ha risposto tutto il mondo scientifico, non solo italiano ma mondiale, ritenendo il suo trattamento inefficace, insicuro, e che tra l’altro esula da tutte le normali procedure di presentazione alle quali si sottopongono tutti gli scienziati del mondo. Sono rammaricata per le famiglie: prima ancora di essere un ministro sono una persona e avrei voluto dare una buona notizia a tutte quelle persone che soffrono, ma bisogna agire con buon senso e rigore, oltre che con comprensione».
Sulle denunce minacciate da alcuni ammalati, la Lorenzin ha affermato che: «Le persone fanno quello che ritengono più opportuno, e da parte mia c’è una grande comprensione umana, le speranze di centinaia di persone sono state alimentate in questi mesi senza nessun riguardo per la loro malattia, dicendogli che c’era una cura miracolosa. È evidente che debbano convogliare la loro rabbia su qualcuno, Non provo nessun tipo di fastidio o rancore, mi assumo la responsabilità della scelte che abbiamo prese».
Davide Vannoni, che la scorsa settimana intervistato da 2duerighe.com (leggi qui) aveva già espresso il suo disappunto per l’operato della Lorenzin e per la scelta dei membri del comitato scientifico che ha dato parere negativo al metodo Stamina, ha affermato che non c’è stato nessun ritardo nella consegna dei protocolli. Queste le sue parole: «Gli Spedali Civili di Brescia hanno consegnato il 7 ottobre, come stabilito dal giudice, i dati richiesti dal Tar della Lombardia sui pazienti attualmente in trattamento con il metodo Stamina, sulle colture cellulari ed i laboratori per la produzione Stamina attivi presso lo stesso nosocomio a Brescia».
Vannoni ha aggiunto: «Nel 2012 abbiamo presentato ricorso al Tar della Lombardia contro lo stop alla nostra attività presso gli Spedali Civili di Brescia deciso dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa. Nell’udienza del febbraio 2013 prosegue il giudice ha quindi stabilito di dare tempo agli Ospedali Civili fino al 7 ottobre 2013 per la consegna dei dati relativi ai pazienti in trattamento».
Il presidente di Stamina Foundation ha poi dichiarato che giunti a questo punto: «Stamina, a propria volta, avrà tempo fino al 22 novembre per consegnare al Tar della Lombardia i dati raccolti dai pazienti stessi. Sulla base dei dati consegnati e che verranno esaminati, il Tar della Lombardia dovrà dunque decidere se il blocco stabilito dall’Aifa era o meno legittimo, e lo farà non basandosi sulla valutazione di aspetti burocratici, bensì sui risultati concreti del metodo Stamina sui pazienti».
Enrico Ferdinandi
11 ottobre 2013