Caduto Fuori Dal Tempo, l’eco di ciò che non c’è più

Dal 21 novembre 2021 al Teatro Franco Parenti di Milano è andato in scena Caduto Fuori Dal Tempo. É questa la trasposizione teatrale che Elena Bucci e Marco Sgrosso fanno del libro omonimo di David Grossman, scritto dopo la morte in guerra del figlio.
La vita è qui e fra qui e là c’è una grande differenza. Qui c’è un mondo, aldilà si cade fuori dal tempo, fuori dal mondo. Come superare un confine. Un figlio morto ha superato quel confine.
Ma i genitori che restano, dove restano? Anche loro con il loro dolore sono caduti fuori dal mondo, in bilico tra la morte e la vita, nel patibolo della nostalgia dove si piange la melodia della vita precedente prima ancora che la morte del figlio.
Elena Bucci e Marco Sgrosso con una sensibilità ed una delicatezza che hanno un che di etereo, ricostruiscono sul palco questa storia impalpabile. Perchè trovare le parole per parlare della morte del proprio figlio, può spezzare il cuore, tanto è l’eco di ciò che non c’è più.
La ambientano in un tempo fuori dal mondo tra il fiabesco, l’onirico e il visionario, dove vivono i genitori tagliati con una forbice affilata, dal quadro della vita. E la “incasellano” in tanti “quadri”, piccoli sipari illuminati che si aprono nel grande sipario nero.
È allo scriba del Duca che è toccato il compito ingrato di guardare all’interno di quei quadri che si aprono nel buio della notte e di scriverne. Anche lui ha perso la figlia ed è rimasto mutilato nella memoria. Avanza leggero nella notte in abiti medievali e con movenze da menestrello.
Tra una riverenza e un passo di danza, rotea la sua piuma con la quale deve annotare tutto ciò che vede da quelle che al pubblico appaiono come finestre illuminate.
All’interno c’è il dolore antico, ma sempre fresco, declinato nei modi diversi. Tanti i genitori rimasti senza figli che invocano la morte del loro ricordo per non soffrirne più: una riparatrice di reti da pesca, un maestro ciabattino, un centauro che per capire le cose deve trovare le parole per descriverle.
Da una di queste finestre, vediamo anche un marito che mentre è a cena con la moglie, decide improvvisamente di alzarsi e incamminarsi per andare “laggiù”, andare a vedere cosa c’è oltre il confine del mondo.
Lo scriba naturalmente ne scrive sulle sue pagine. Narra di questa figura che cammina sulle colline, una magra silhouette alla luce della luna, come se l’identità di quel padre si disfi anche nei suoi tratti corporei. Dopo qualche giorno se ne aggiungono altre: tutti genitori condannati all’erranza, che camminano fuori dal mondo, sospesi tra qui e là, tra veglia e sonno. Ed in questo rito trovano il tempo e le parole per completare ciò che ora sono diventati.
Caduto Fuori Dal Tempo è uno spettacolo singolare per la grande ricerca artistica, per la poetica che tocca corde profonde, per la delicatezza con cui affronta il tema, per la speranza che malgrado tutto offre.
Caduto Fuori Dal Tempo
dal testo di David Grossman
edito in Italia da Mondadori
progetto, elaborazione drammaturgica e interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso
regia Elena Bucci
con la collaborazione di Marco Sgrosso
con Elena Bucci e Marco Sgrosso
e Simone Zanchini dal vivo alla fisarmonica
disegno luci Loredana Oddone
cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti
ideazione spazio scenico Elena Bucci, Giovanni Macis, Loredana Oddone
elementi di scena e costumi Elena Bucci e Marco Sgrosso
trucco e consulenza ai costumi Bruna Calvaresi
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
progetto a cura di Mismaonda
produzione Centro Teatrale Bresciano, TPE Teatro Piemonte Europa e ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione
collaborazione artistica Le belle bandiere
durata 80 minuti