Come Indika e Senua raccontano Dio

Se tu parli con Dio sei religioso, se Dio parla con te sei malato!” Così afferma l’eccentrico Dr. House in un episodio della serie TV che lo vede protagonista, dopo essere venuto a conoscenza di un paziente che dice di sentire la voce di Dio.
I viaggi di Senua nei due capitoli di Hellblade sono fortemente influenzati dalla psicosi della protagonista, com’è intuibile dall’advertising presente all’avvio dei due videogiochi e come dichiarato dagli sviluppatori di Ninja Theory, i quali in entrambi i titoli hanno inserito un documentario sugli studi che hanno svolto su questo disturbo psichiatrico, al fine di riprodurlo in forma videoludica nella maniera più realistica possibile.
L’avventura di Senua nel regno dei morti norreno e la seguente lotta contro i giganti che affliggono l’Islanda, sono un palese frutto delle alterazione della realtà dovute alla psicosi. La giovane suora Indika, invece, protagonista dell’omonimo videogioco, è forse anch’essa vittima di qualche alterazione della psiche o sperimenta davvero esperienze ultraterrene?
Qualunque siano i reali motivi, entrambe le ragazze vivono esperienze tramite le quali si è in grado di spiegare il divino (e il demoniaco) con un punto di vista logico.
Indika parla davvero con il diavolo?
Guardando Indika con occhio scettico, o semplicemente accademico, viene da chiedersi se si tratti realmente, come scritto anche nel sito ufficiale e negli store digitali, di un’avventura in una Russia alternativa del diciannovesimo secolo con protagonista una suora che parla con il diavolo.
Cercare un significato dietro un videogioco basato sul deridere tali ricerche potrebbe sembrare paradossale, ma così come Indika cerca la salvezza dietro la fede, anche il giocatore non può fare a meno di cercare risposte dietro un’esperienza così semplice e bizzarra.
Poco importa, in questo caso, se non si dovesse riuscire a far valere le proprie ragioni sulla presenza di un significato dietro Indika; ciò che conta è il ragionamento che scaturisce da questa ricerca.
Non è importante sapere se Indika si avventuri in una Russia alternativa, se sia afflitta da una qualche forma di macropsia, o se si tratti di allucinazioni causate dal demonio. L’analisi in questione prende in esame la forma, tutt’altro che ultraterrena, assunta dal diavolo in questo videogioco.
Indika è mossa da un desiderio di fuga e di redenzione, da tristi eventi del passato che l’hanno spinta a prendere i voti, ma è possibile redimersi semplicemente sposando regole alle quali non si riesce a dare spiegazione e delle quali non si è convinti?
Che si tratti del diavolo, di un pensiero, o di un’allucinazione, la voce nella testa di Indika non fa altro che mettere continuamente in dubbio, quasi sempre in maniera logica, tutte le regole della Chiesa e l’ipocrisia umana nel rifugiarsi in esse in maniera abitudinaria piuttosto che fedele.

Il diavolo fa notare a Indika come la sua presenza non scomparirà mai finché ella non la accetterà, poiché nell’essere umano coesistono bene e male, anche nelle persone più rette.
La psicosi di Senua e il nome dei giganti
Forse i videogiochi e altri media sono davvero, come vorrebbe denunciare Indika, privi di un significato che va oltre il mero intrattenimento, ma tale ricerca di un significato porta comunque a riflettere, a cercare allegorie e metafore in elementi che appaiono fantasiosi, finanche a giungere ad atti di introspezione.
Indika utilizza i dogmi religiosi come emblema delle azioni insensate, ma la religione può essere anche un ottimo esempio di ricerca introspettiva, con la giusta chiave di lettura. E’ ciò che fa Senua con le credenze dell’Islanda nel Nono Secolo in Senua’s Saga: Hellblade 2, arrivando addirittura a salvare i popoli oppressi.
Senua è una ragazza celta della tribù dei pitti affetta da psicosi, considerata all’epoca soprannaturale e in alcuni casi anche portatrice di sventura. Ella è in grado di vedere e ascoltare cose, frutto della sua mente, che per lei sono reali, così come lo erano per chi all’epoca ascoltava persone come lei.
Ma come può una mente arrivare a dar vita a simili realtà? Come può la mente di Senua modellare Helheim, il regno dei morti della mitologia norrena, e gli dei norreni Surtr, Valravn, Hela, e il mastino infernale Garmr?
La spiegazione è deducibile dalla testimonianza di Eddy, un Peer Supporter del CPFT, affetto da psicosi, presente nel documentario inserito in Senua’s Saga: Hellblade 2. Eddy afferma di aver parlato con Dio, con gli angeli e anche con il diavolo: un’esperienza simile a quella di Senua con le divinità norrene e con i giganti che affliggono l’Islanda.
Per Eddy tali esperienze sono considerabili reali come lo sono quelle di Senua nei due videogiochi di Ninja Theory. La differenza è palesemente dovuta ai diversi contesti religiosi in mezzo ai quali si è vissuto.

Probabilmente la psicosi di Eddy ha dato vita a figure della religione cristiana perché sono quelle di cui ha più spesso sentito parlare nel corso della sua vita, al contrario di Senua che aveva appreso le storie della mitologia norrena da Druth, trovato il corpo del suo amato vittima di un’antica tortura norrena, e ascoltato dagli islandesi le storie sui giganti.
Tuttavia Senua è probabilmente l’unica a vedere davvero un gigante lì dove gli altri lo hanno semplicemente associato alle attività vulcaniche, alle tempeste lungo le coste, o alle bufere di neve.
La ricerca dei giganti in Senua’s Saga: Hellblade 2 è affascinante per la capacità della protagonista di ricostruire la loro storia dalle proprie esperienze in Islanda, unite per l’appunto a un’attività introspettiva e plasmate dalla psicosi.

Senua stessa, nel finale della sua seconda avventura, sembrerebbe essersi resa conto di aver affrontato qualcosa che non è reale, anzi originata dalla volontà di un tiranno di estendere il suo dominio sui popoli d’Islanda, ma le sue esperienze la rendono anche consapevole di ciò che Indika impara a sue spese nella propria storia, ovvero di quanto sia umano cadere in atti considerati disumani, come quello di idealizzare il divino e creare un culto che attiri consenso, anche se le regole di tale credo dovessero risultare tremende.
Fortunatamente, sembrerebbe che Senua possieda un cuore gentile al punto tale da poter dare la pace ai giganti.
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