Un dizionario su misura per i giovani

Viviamo in un’epoca in cui tutto sembra accelerare: i messaggi si abbreviano, le emozioni si riducono a emoticon, e la carta stampata perde pian piano il suo fascino. In questo contesto digitale, dove perfino le parole sembrano avere sempre meno spazio, arriva un progetto che va in controtendenza. Si chiama Treccani 100 ed è un vocabolario pensato per i più giovani, in particolare per la Generazione Alpha, ovvero i ragazzi e le ragazze tra i 9 e i 18 anni.
Non si tratta solo di un dizionario semplificato. È un modo nuovo di pensare e proporre il linguaggio. Curato dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, Treccani 100 nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani a uno strumento che troppo spesso viene percepito come difficile, noioso, lontano. Le definizioni sono chiare, lineari, senza tecnicismi superflui, e ogni voce è indipendente: non serve più perdersi tra rimandi e riferimenti. In più, ogni parola è accompagnata da esempi concreti, tratti dalla vita quotidiana.
Un’attenzione particolare all’inclusività
Un aspetto particolarmente interessante è l’attenzione ai temi dell’inclusività e della parità di genere. Le definizioni evitano stereotipi e discriminazioni: leggere, cucinare, fare sport non sono più attività “per maschi” o “per femmine”, ma semplicemente attività umane. Inoltre, le parole potenzialmente offensive vengono segnalate con chiarezza, offrendo così uno spunto per riflettere anche sul peso che il linguaggio può avere nella vita sociale.
La tradizione incontra l’innovazione
Quello che colpisce di Treccani 100 è la sua capacità di unire la tradizione con l’innovazione. Pur essendo un dizionario, non si limita a spiegare: racconta, coinvolge, stimola il pensiero critico. È uno strumento educativo, ma anche un atto culturale. Un invito a rallentare, a dare valore al linguaggio, in un tempo in cui tutto sembra spingerci nella direzione opposta.
In definitiva, Treccani 100 non è solo un dizionario per giovani. È un ponte tra passato e futuro, tra carta e schermo, tra sapere e comprensione. Una scommessa sul fatto che le parole possano ancora fare la differenza.