Un giro sul Nilo con Agatha Christie

Quando si ragiona sul quel modo di dire un po’ bizzarro “Il classico che non passa mai di moda”, probabilmente nessuno ci dà il giusto peso a queste poche parole. Il mondo corre e va avanti e noi, povere anime sparse nel mondo, dietro di lui: e siamo noi quelli perennemente in ritardo, che non stiamo al passo con i tempi, che veniamo tacciati di essere un po’ all’antica, di non voler progredire perché magari amiamo ancora andare al cinema nonostante il prezzo del biglietto sia aumentato, o magari perché ci piace ancora comprare un libro in versione cartacea e leggerlo tenendolo nelle nostre mani, invece che un e–reader.
Sicuramente c’è un’abitudine che per fortuna, benché abbia ormai i suoi molti anni, sembra non voler sparire e grazie tante: la buona abitudine di andare a teatro. Questo sia chiaro indipendentemente dallo spettacolo che ognuno di noi può scegliere: che sia un dramma, uno spettacolo comico, un monologo, una tragedia di Shakespeare o un giallo di Agatha Christie, poco importa perché in quelle due o tre ore che siano, la nostra mente guarisce e si rigenera.
Nell’ottica di mantenere questa scia di spettacolo sempre particolari e molto aggiornati, Torino Spettacoli propone per tutto il mese di gennaio 2017 un grande classico della scrittrice di gialli più amata in tutto il mondo: Assassinio sul Nilo, diretto da Pero Nuti, che già ha magistralmente diretto “La tela del ragno” e “Trappola per topi”.
Mantenuta intatta la storia com’era scritta nel romanzo del 1946 (solo con qualche piccola modifica, apprezzabilissima), lo spettacolo della durata di due ore scarse riesce a trascinare anche gli spettatori sul battello, facendogli conoscere i suoi protagonisti, ognuno dei quali con le sue caratteristiche: l’affascinante e ricchissima Linnet Ridgeway, suo marito scapestrato e incredibilmente innamorato, la zia anziana con la nipote che dimostra una pazienza ben più ampia di qualsiasi essere umano, il legale della giovane Linnet che sembra volerla difendere da tutti i mali del mondo, la possessiva Jaqueline, ex fidanzata di Simon, ora sposato con Linnet.
Uomini e donne così diversi, che si ritrovano sullo stesso battello a percorrere lo stesso viaggio e la cui vita verrà scossa da un duplice omicidio, all’apparenza irrisolvibile e complicato. L’intreccio della storia si svolge in due momenti distinti, dove gli attori riescono a strappare un sorriso, benché l’atmosfera rimanga quella di un noir e di un giallo dalla tinte scure. Fino alla fine, all’inevitabile epilogo, quando le carte vengono scoperte sul tavolo e vengono rivelati i veri responsabili, che decidono di mettere un punto a questa storia con un tocco di drammaticità.
Un cast di attori stupendo, ben assemblato con gli ingranaggi al posto giusto; un racconto ormai molto vecchio, ma che riesce sempre ad avere un bel pubblico soprattutto numeroso ogni anno, proprio perché lo si rivede volentieri. Ecco, questa è la “buona e vecchia abitudine di andare a teatro”. Sperando non debba morire mai, nemmeno tra mille anni.