Che bello poter dire “Che disastro di commedia” !

Che Disastro di Commedia è uno spettacolo che arriva direttamente da Londra (titolo originale “The play that goes wrong” ), è stato premiato agli Olivier Awards nel 2015 come Miglior Commedia dell’anno, e nel 2016 ha vinto il premio Molière in Francia ed è contemporaneamente in scena in cinque diverse capitali : Londra, Parigi, Atene, Budapest e Roma appunto.
Il cast italiano fa invidia a quello londinese, otto attori che si muovono all’unisono con tempi comici senza eguali. Un orologio perfetto, che si intreccia tra recitazione e tecnica.
Lo spettacolo è tutto ciò che una vera compagnia di attori non vorrebbe mai che accadesse: oggetti che spariscono o che si trasformano, parti di scenografia che crollano ,battute ripetute, errori di pronuncia , attori che non si ricordano le battute o che addirittura recitano le didascalie.
Lo spettacolo inizia con il sipario aperto e da subito ,ovvero prima ancora che si spengano le luci in sala, lo spettatore è già catapultato dentro. La scenografa e il tecnico (interpretati da Stefania Autuori e Alessandro Marventi) cercano un cane e qualcuno del pubblico per sostenere una mensola. La scenografia, infatti, semplice in perfetto stile British, è una sorpresa continua ed a tutti gli effetti ,anche lei, protagonista della messa in scena. Inoltre si è perso un CD dei Duran Duran e sono disperati. Ma come si suol dire, nonostante questo: the show must go on. E quindi il sipario si chiude.
Entra il “regista”( Marco Zordan) e presenta lo spettacolo ricordando al pubblico come questo sarà diverso da quelli precedentemente portati in scena. “Infatti non è un segreto che …” ora la compagnia ha un numero sufficiente di attori per mettere in scena il giallo “Delitto a Villa Aversham” con un morto (Gabriele Pignotta ) e dei possibili sospettati ( Gianluca Ramazzotti, Yaser Mohamed, Viviana Colais e Luca Basile ).

Il testo di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields, tradotto da Enrico Luttman, è cadenzato da una ritmica scenica senza precedenti e la regia di Mark Bell (il regista ha curato anche la versione inglese) ha contribuito a rendere questa commedia esilarante.
Nulla è lasciato al caso. Tutto è studiato senza risultare macchinoso, lo spazio è usato completamente sia in alto che in basso, gli attori hanno la capacità di rendere fluida la recitazione che potrebbe risultare macchiettistica ma anche i movimenti, sempre giustificati e mai scontati.
Vedere questo spettacolo fa bene al cuore e all’arte , presto quello inglese debutterà anche a Broadway.
In Italia c’è una settimana in più per vedere Che disastro di Commedia. Il nostro consiglio è di correre al Teatro Greco. La compagnia sarà in scena fino al 22 Gennaio.