La voce di Giorgio Montanini

Domenica 4 Dicembre il comico satirico Giorgio Montanini ha intrattenuto con ben due ore di monologo il pubblico del teatro Brancaccio.
Personaggio irriverente e disturbante, Montanini sta conquistando sempre più approvazione tra il pubblico di ogni fascia di età ritagliandosi sempre più spazio tra social, teatri e televisione.
Ci ricorda spesso di come ha iniziato, tra scantinati maleodoranti e sagre di paese tanto odiate.
Ora con grande determinazione ha dimostrato di poter reggere un palco ambizioso senza difficoltà, nonostante gli argomenti difficili trattati.
Montanini è probabilmente il volto della stand-up comedy italiana del momento. Ce ne era davvero bisogno. Il suo più grande pregio è divertire lasciando però un qualcosa che ti accompagna anche dopo lo spettacolo. Quello che lui definisce “l’atto catartico che ti fa sentire meno solo”.
I suoi discorsi contengono una feroce critica sociale e sono funzionali al riflettere. Pena di morte, razzismo, qualunquismo, luoghi comuni, politica e religione sono i suoi bersagli preferiti, quelli classici della satira che svolge la sua funzione primaria: mostrare il paradosso.
Forse è il momento storico, forse la potenzialità di internet ci ha fatto conoscere i grandi comici americani facendoci sentire la mancanza di una stand-up nostrana, ma finalmente abbiamo un nome da poter accostare, con tutte le dovute accortezze, a George Carlin, Lenny Bruce o Bill Hicks.
Il consiglio è di seguire il fenomeno Montanini, dandogli lo spazio e la rilevanza intellettuale che merita, nella speranza che chi come lui fa questo tipo di comicità, riesca finalmente ad uscire dalla nicchia regalandoci una risata ponderata, critica e che ci possa lasciare anche un dubbio circa le nostre convinzioni, che è il regalo più grande che un artista possa fare.
Montanini lo fa, offre se stesso con umiltà e dissacrazione in tutte le forme che gli sono concesse.
Non perde la propria natura sulla RAI, con Nemico pubblico o NEMO, non lo fa quando è intervistato su YouTube, e ovviamente non può farlo su quello che è il suo habitat naturale: il palco.
Il teatro Brancaccio dominato da Giorgio Montanini dà fiducia; la danno anche i consensi in forte aumento di altri comici satirici come Velia Lalli, Daniele Fabbri, Pietro Sparacino e Filippo Giardina, offrendo la speranza di credere in una consolidata nascita della stand-up in un paese che troppo a lungo ne ha sentito la mancanza.