Evita: la grande prova di Malika Ayane e uno spettacolo “difficile”

Ha appena debuttato Evita prodotto da Massimo Romeo Piparo con protagonista la cantante Malika Ayane, ecco la nostra recensione dello spettacolo.
In molti conoscono il celebre film con Madonna, alcuni la versione di Brodway, ma Evita è uno spettacolo che viene rappresentato ogni anno in moltissimi paesi riscuotendo un bel successo di pubblico, dopo quello cinematografico che ha consacrato il titolo a livello mondiale.
Ed anche per l’Italia è arrivato il momento di avere la sua versione, di poter applaudire dal vivo la storia di una grande donna come Evita Péron, che oggi risulta più attuale che mai.
Dopo aver prodotto titoli molto “popolari” come Tutti Insieme Appassionatamente, My Fair Lady, Billy Elliot e il cult Jesus Christ Superstar, Massimo Romeo Piparo decide di puntare su una produzione meno “sicura”, quella di Evita, l’ultimo spettacolo scritto e composto dal duo Webber & Rice. Per la messa in scena italiana a vestire i panni della protagonista troviamo Malika Ayane, la cantante che abbiamo applaudito durante le scorse tournée e il Festival di Sanremo 2015. Non è la prima volta che Piparo coinvolge nomi un po’ distanti dall’ambiente teatrale, ed anche questa volta la curiosità era alta.
Partiamo dal fatto che Evita è uno spettacolo difficile, o meglio, non è uno spettacolo semplice. Ma questo non deve far desistere il pubblico, perchè non è il solito musical, in prima linea la caratteristica di non avere recitati ma solo canzoni, ma per chi ha già visto il film non sarà una novità. Non è solo questo a rendere più impegnativo lo spettacolo, lo stesso storytelling richiede attenzione, le canzoni raccontano il tutto in maniera molto veloce e coincisa, e non ci si può distrarre ed è consigliato arrivare un po’ informati circa la storia di Eva Peron. E questo, sia chiaro, può non essere un punto negativo per quel tipo di pubblico abituato al teatro. E’ importante ricordare che tutto quello che vediamo sul palco si riconduce alla versione originale, con molte particolarità già note, da cui è stata fatta questa versione in italiano. La scenografia imponente, che riproduce i palazzi e tutti i luoghi chiave della vita di Eva, sono funzionali al racconto della storia e curate nel dettaglio.
Arrivando alla protagonista, sul palco aspettatevi una Malika Ayane completamente diversa, con una voce diversa, esplora note che poco ci ha fatto sentire durante la sua carriera musicale. E’ una Malika Ayane attenta ai movimenti e consapevole di non poter vivere il ruolo in superficie, si nota molto il profondo lavoro che è stato fatto su di lei. Ci piace, anche se siamo consapevoli che ancora deve fare propria quella partitura tanto difficile, con ritmi serrati e passaggi complessi, ha bisogno di rodaggio e tante repliche. La sua Evita può crescere bene, sia nella recitazione quanto nel sostenere vocalmente a pieno il ruolo.
A trasportare lo spettacolo, non è la protagonista Evita ma bensi Il Che, un ruolo che rappresenta la coscienza del popolo e che non supporta la politica di Evita. Interpretato da Filippo Strocchi, offre una performance davvero di alto livello, tra recitazione e canto, è tra i punti di forza dello spettacolo. Strocchi è già un talento italiano nel mondo del musical, sia italiano sia internazionale, e questo ruolo in Evita non fa che confermare la sua capacità nell’affrontare nuovi ruoli. Insieme a lui, una nota di merito va ad Enrico Bernardi (Peron) e Tiziano Edini (Magaldi). Oltre ai ruoli principali, Evita gode di un ottimo ensemble con una carica ed energia davvero notevole, che rendono le scene di grande impatto, un altro punto di forza dello show.
Evita è una prova superata? Non ancora, ma ci sono tutti i presupposti affinchè lo spettacolo cresca. Sarà in scena fino al 27 novembre al Teatro della Luna e poi in tournée in tutta Italia fino a gennaio. Una possibilità è sicuramente da dare.