Magazzino 18, il “Musical-civile” alla Sala Umberto per rinnovare la memoria

Ci sono esperienze che sembrano rivestire maggiore importanza di altre nella storia; ci sono racconti e aneddoti di cui si sente parlare molto spesso in tv, tenuti a mente e richiamati alla memoria così tanto di frequente che l’eco del loro ricordo si rinnova puntualmente ogni anno. Ci sono altre storie, invece, che vivono solo del pensiero di chi le ha vissute perché forse non sono abbastanza importanti da destare l’attenzione dei media o forse è più facile rimuoverle perché trattano di situazioni scomode. Una di queste storie narra dell’esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, un racconto che parte da un luogo “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. 350mila furono le persone che, dopo il trattato di pace del 1947 (con il quale l’Italia perse molti dei territori dell’Istria), abbandonarono la Jugoslavia di Tito, terra vittima di soprusi e violenze, per raggiungere un’Italia disastrata dalla guerra.
Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, il cantante Simone Cristicchi ripercorre questa semi-sconosciuta pagina di storia partendo proprio da quel Magazzino 18 in cui gli esuli – senza casa e prossimi ad affrontare lunghi periodi in campi profughi – erano soliti lasciare le loro proprietà in attesa di poterne rientrare in possesso in futuro. Attraverso l’esperienza di “Virgilio”, umile archivista romano chiamato dal Ministero degli interni a Trieste per fare l’inventario di questa catasta di cose abbandonate, Cristicchi racconterà la tragedia di un popolo sradicato dalla propria terra: dall’esule da Pola al bambino di un campo profughi, dalla donna che scelse di non partire al prigioniero del lager comunista di Goli Otok. «E pensare che per cinque anni, nel tragitto che l’autobus 765 faceva per portarmi al liceo, c’era una fermata. Vicino a quella fermata c’era un cartello, una specie di targa con su scritto “Quartiere Giuliano Dalmata”. Ogni volta che ci passavo davanti, leggevo quel cartello e, nella mia ignoranza, mi chiedevo: “Ma questo signor Dalmata chi era?”» afferma il giovane Cristicchi.
Nel passaggio da una storia all’altra Cristicchi cambierà registri vocali, costumi e atmosfere musicali in una koinée di linguaggi che darà vita ad una nuova forma di reportage storico, il “Musical-civile”. Lo spettacolo “Magazzino 18“, già di per sé evocativo, sarà arricchito di canzoni e musiche inedite dello stesso cantautore, musiche eseguite rigorosamente dal vivo, e sarà in scena dal 17 al 22 dicembre 2013 al Teatro Sala Umberto di Roma. Con “Magazzino 18” lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ripete la felice esperienza già vissuta in partnership con Promo Music in occasione della messinscena nel 2004 di “Variazioni sul cielo” di e con l’astrofisica Margherita Hack e Sandra Cavallini.
Eleonora La Rocca
16 dicembre 2013